«È del tutto falso che vi sia incompatibilità tra l’incarico di portavoce personale, che configura un rapporto libero professionale, e altri contratti non esclusivi. L’esclusività alla quale si è fatto strumentalmente riferimento è invece quella prevista dalla legge 150 del 2000, per la figura del portavoce istituzionale, che in Sicilia deve essere un giornalista».
Sulla vicenda dei giornalisti portavoce personali del sindaco Enzo Bianco, interviene Francesco Di Parenti, il presidente regionale del Gus, Gruppo uffici stampa del sindacato dei giornalisti di Assostampa.
«La figura del portavoce istituzionale – spiega il presidente del Gus – è stata cancellata, a parere nostro contra legem, dal passato Consiglio comunale di Catania nel febbraio del 2013. E questo dopo che, nel 2011, l’Amministrazione Stancanelli aveva fatto sparire dalla pianta organica, in maniera altrettanto immotivata, tre posti di giornalista dell’Ufficio stampa e inventato una costosa figura ibrida a metà tra il giornalista e il burocrate».
«Per tutti questi motivi – ha concluso il presidente Di Parenti – non comprendiamo come si possa contestare la scelta di Enzo Bianco di servirsi di giornalisti da lui personalmente retribuiti e chiediamo al sindaco di Catania un incontro urgente per individuare i percorsi che consentano di sanare la ferita aperta lasciata dalla precedente Amministrazione in tema di informazione e comunicazione istituzionale».
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