Via Teatro Massimo, la ztl invasa dalle auto «Di giorno ci sono più macchine che pedoni»

Il salotto di piazza Teatro Massimo è ormai preda di automobili, furgoni e scooter. A tutte le ore, nonostante si tratti di una zona a traffico limitato (ztl), disposizione che impone delle precise restrizioni al transito dei veicoli. I mezzi a motore in realtà ci sono e sbucano da ogni lato, come dimostrano alcuni video inviati in redazione dai lettori di MeridioNews. La zona d’ingresso preferita da automobilisti e centauri è quella di via Teatro Massimo, ma vengono segnalati numerosi accessi anche da via San Giuliano e via Landolina. Tra gli indisciplinati, alcuni sostano nei pressi del convitto Cutelli, altri invece si limitano ad attraversare la zona, così da evitare il traffico della vicina via Vittorio Emanuele. «Da anni è sempre la stessa storia – racconta una lettrice -. Di notte ai varchi ci sono le transenne ma di giorno ci sono più macchine che pedoni. È il regno dei mezzi a quattro ruote». 

L’immagine che offre la città ai numerosi turisti è una sorta di lode alla disobbedienza. I vacanzieri che sostano davanti alla facciata del teatro in stile neobarocco del 1882, magari impegnati a immortalare l’edificio, vengono disturbati dai motori accesi e dal continuo passaggio dei mezzi. Il tutto nonostante la segnaletica. Secondo la quale gli unici mezzi autorizzati a transitare sono biciclette, taxi, veicoli per il trasporto dei disabili, polizia, ambulanze, vigili del fuoco e furgoni che devono rifornire di merce i numerosi locali della zona. Per quest’ultimi ci sarebbero dei vincoli sugli orari, ma il condizionale è d’obbligo perché anche questa regola viene violata. «Potrebbero transitare dalle 6 alle 8 di mattina o di pomeriggio dalle 14 alle 16 – racconta a MeridioNews una residente -, ma c’è la più totale anarchia». 

Nella zona a traffico limitato alcuni varchi sono controllati dalle telecamere. Si tratta di quelle di via Landolina e via Sant’Agata, istallate a fine novembre 2014 come esperimento. Allora il vicesindaco Marco Consoli aveva annunciato la volontà da parte dell’amministrazione di procedere «all’acquisto di altre dodici telecamere» per fronteggiare i disobbedienti. Un problema presente già due anni fa. Ancora prima, nel 2012, il Comune aveva mandato in strada gli operai per il ripristino della pavimentazione. La stessa che oggi è nuovamente ridotta in frantumi in diversi punti a causa del continuo passaggio dei mezzi.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo