La seduta di martedì sera del Consiglio comunale si è accesa attorno al rimpasto voluto dal sindaco Stancanelli. Via il commercio, a Francesco Cannizzo è affidata la delega alle Politiche del lavoro. Il diretto interessato conferma ma non commenta. In passato aveva subito minacce per le operazioni antiabusivismo in città
Via la delega all’assessore anti-abusivi Il rimpasto di Stancanelli diventa un caso
Il rimpasto di deleghe voluto dal sindaco Stancanelli ha monopolizzato la discussione in Consiglio comunale martedì sera. Il “caso” è quello dell’assessore Franz Cannizzo, a cui il primo cittadino ha ritirato le deleghe al commercio e alle attività produttive, affidandogli quella alle politiche del lavoro.
Un incarico che Saro DAgata, capogruppo del Pd, ammette essere «in fondo alla classifica d’importanza delle deleghe come peso politico». Il diretto interessato conferma ma preferisce non entrare nel merito delle polemiche. «Mi incontrerò con Stancanelli nei prossimi giorni» dichiara Cannizzo. Nei mesi scorsi, a seguito delle attività antiabusivismo, l’assessore aveva ricevuto alcune minacce.
È quasi unanime la richiesta di motivazioni da parte dei consiglieri in merito al rimpasto. Per DAgata «non si capisce perché alcuni assessori siano pieni di deleghe, mentre altri non ne hanno a sufficienza». Netto il giudizio di Manlio Messina del Pdl: «Mi sarei aspettato che Cannizzo non ci fosse più, perché ha massacrato il settore del commercio, che infatti deve essere completamente rivisto». Ma il vice sindaco Luigi Arcidiacono, presente in consiglio, mette fine alla discussione. «Latto politico non va motivato», replica Arcidiacono, che comunque si farà portavoce delle richieste del consiglio al sindaco Stancanelli.
Convocato per le 19, la seduta inizia con 35 minuti di ritardo. In aula appena una dozzina di consiglieri, gli altri arrivano alla spicciolata durante il corso della seduta. Allordine del giorno la votazione sul nuovo Regolamento della consulta comunale per la sicurezza urbana e l’ordine pubblico proposto dal consigliere del Pdl Carmencita Santagati. Il regolamento per il controllo delle attività di posa degli impianti sotterranei e l’affidamento del servizio pubblico nelle case di accoglienza per donne in difficoltà.
Alle otto i consiglieri sono diventati 18, ma lattenzione è poca e il presidente Marco Consoli richiama più volte i colleghi rumorosi e distratti. Cinque minuti a testa per le interrogazioni nel rispetto del regolamento del consiglio, non si sfora. Il problema delle buche sulle strade, della mancanza di manutenzione negli asili nido, il corso Martiri della Libertà, le politiche sociali, turistiche e quelle per i giovani sono le questioni al centro degli interventi dei consiglieri.
Su tutto prevale comunque la questione rimpasto delle deleghe della giunta. Tutti gli intervenuti, prima delle comunicazioni, ne hanno parlato. Cè chi «saluta con simpatia» la nomina del nuovo assessore Salvo Marletta come Valeria Sudano del Pid, cè invece chi non esulta alla notizia, anzi. «Speriamo che faccia meno danni possibile» afferma Puccio la Rosa di Fli. Il rinnovamento voluto dal sindaco Raffele Stancaneli, comunque, non implica solo una nuova nomina ad assessore, ma anche altri cambi di deleghe.
Dopo le polemiche è arrivato il momento della votazione del regolamento proposto da Santagati. Sono le 20.45 e i consiglieri sono diventati 32. Con i voti della maggioranza, (lopposizione si è per lo più astenuta) viene approvata listituzione della Consulta comunale per la sicurezza urbana. «Lobiettivo è favorire una più stretta collaborazione tra i cittadini e lamministrazione» dichiara Carmencita Santagati tra la distrazione generale.
I giornalisti presenti chiedono una copia del regolamento, ma la risposta è negativa. Il motivo? Nessuna delle macchine fotocopiatrici presenti nel palazzo comunale è funzionante, perché non viene fatta la manutenzione. «Siamo in questa situazione già da giorni spiega Marco Consoli – Stiamo sollecitando leconomato perché si possa risolvere, ma fino ad allora occorrerà avere pazienza». Niente fotocopie, dunque, per nessuno. Anche i prossimi provvedimenti comunali da discutere in consiglio sono stati forniti in formato digitale ai gruppi consiliari. «Un metodo barbaro – lo definisce Manfredi Zammataro de La Destra – se si considera anche che i computer a disposizione dei gruppi si bloccano non appena si cerca di aprire un qualsiasi documento».
Sono le 21.45 e i lavori del consiglio si chiudono senza discutere il regolamento per il controllo delle attività di posa degli impianti sotterranei e l’affidamento del servizio pubblico nelle case di accoglienza per donne in difficoltà. Mancano gli assessori competenti, appuntamento rinviato al prossimo consiglio.
[Foto di Franz Cannizzo su Fb]