Via Furnari, incontro inquilini-amministrazione «Venti famiglie da sistemare, è un’emergenza»

Il giorno dopo lo sgombero del palazzo al civico 31, via Furnari è di nuovo accessibile. Del consistente dispiegamento di forze dell’ordine visto ieri rimangono solo una camionetta della polizia, una vettura dei vigili urbani e un’ambulanza. Ai piedi della palazzina, abitata da una ventina di famiglie, si trovano un camion e alcune auto stipate con gli effetti personali degli ex inquilini. Domani sarà l’ultima occasione per prendere gli oggetti di valore e quelli più fragili. Poi gli operai della Multiservizi provvederanno al trasloco dei mobili, che verranno custoditi in alcuni box all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo. «I vestiti, le cose che possono servire, non le posso lasciare qui», spiega una delle ex residenti mentre porta via qualche busta. 

Da ieri in 53 hanno trovato alloggio in alcuni bed and breakfast in centro. «Chi si è trovato male, chi bene – spiega un uomo – Da mangiare ci hanno dato solo oggi, a pranzo. Ci siamo arrangiati». E i bambini? «Io mi sono portata il microonde. Che potevo fare», stringe le spalle una donna. È tra le più giovani tra gli abitanti di via Furnari e ieri è stata tra quelli che si è barricata dentro casa prima di permettere alle forze dell’ordine di accedere nel suo appartamento. Che non occupava in maniera irregolare, tiene a precisare. «Due giorni fa ho pagato 60 euro di acqua – dice – Se ero abusiva, potevo mai pagare? Io gliel’ho detto oggi al vicesindaco».

Stamattina si è tenuto un tavolo con il numero due di Palazzo degli elefanti, Marco Consoli. Un incontro che per i rappresentanti del comitato Casa x tutti è stato insoddisfacente. «Ha prodotto delle soluzioni-tampone, ma non sono definitive e questo è quello che lamentano le famiglie», afferma Simone Di Stefano. «Non ci aspettavamo di più», gli fa eco Matteo Iannitti di Catania bene comune. «Gli strumenti che ha l’amministrazione sono questi – prosegue Iannitti – È l’iter seguito non appena si verifica un caso di emergenza». Le proposte sul tavolo sono quelle già avanzate ieri: l’alloggio per massimo un mese in strutture alberghiere e il bonus casa, un contributo da 250 euro al mese per sostenere le spese di affitto. «Non risponde alle richieste dei residenti – sostiene Simone Di Stefano – È difficile avere contratti a prezzi del genere. E il Comune non darebbe nemmeno una caparra».

Un’altra ipotesi che si è fatta strada riguarda la possibilità di realizzare degli interventi strutturali per rendere agibile l’edificio, che due perizie hanno dichiarato al momento in pericolo. I circa centomila euro del bonus casa potrebbero essere utilizzati per i lavori, che secondo i tecnici consultati dalle famiglie ammonterebbero a 80mila euro. «È una questione che rischia di portarsi troppo alle lunghe – spiega Matteo Iannitti – bisogna capire se è possibile stornare queste cifre per altro, oppure si potrebbe accedere a fondi per il social housing. Ma resta l’emergenza: abbiamo venti famiglie da sistemare adesso», sottolinea. Le alternative avanzate sono diverse. «La prima è il censimento degli immobili liberi di proprietà di Comune, Regione e Provincia – elenca il rappresentante di Catania bene comune – Si potrebbe chiedere anche uno sforzo alla Curia». Un’idea condivisa anche da Sebastiano Anastasi, vicepresidente della commissione permanente ai Servizi sociali. Da una rapida stima, «sono decine e decine di appartamenti vuoti che potrebbero essere utilizzati». La seconda soluzione prevede un impegno da parte del Comune a farsi da mediatore nell’affitto degli immobili dai privati

Per domani mattina il comitato Casa x tutti ha indetto un presidio a partire dalle 10 in piazza Duomo. Alle 10.30 è previsto un consiglio comunale che avrà come argomento proprio l’emergenza abitativa. «Ci teniamo a partecipare anche per capire a che punto è il dibattito sul tema – dice Iannitti – ha un’importanza fondamentale dato che da ieri ci sono altre venti famiglie senza un tetto». Lunedì il vicesindaco e l’assessore ai Servizi sociali Angelo Villari incontreranno gli assistenti sociali «per avviare la soluzione dei singoli problemi – scrive in una nota Marco Consoli – La direzione comunale si è impegnata inoltre ad affrontare caso per caso la situazione delle varie famiglie cercando di individuare interventi specifici in particolare per i nuclei familiari con minori al di sotto dei dieci anni».


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