Una proposta all’amministrazione comunale per rendere pedonale un breve tratto di via Dusmet. Ad avanzarla è l’architetta Annamaria Pace. Membro attivo dei gruppi Salvaiciclisti e Lungomare liberato, e blogger di Mobilita Catania, Pace sostiene che per decongestionare il traffico etneo bisogna affiancare a eventuali piste ciclabili dei programmi di micro pedonalizzazione di alcune aree. «Mi sono concentrata sul centro storico perché, oltre a essere il biglietto da visita che consegniamo ai turisti, è anche il punto più critico», commenta. La sua proposta intende pedonalizzare il tratto stradale compreso tra l’attraversamento pedonale che incrocia via Cardinale Dusmet fino a via Pardo, già area pedonale nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 14.
«Passeggiando da quelle parti si nota che il caos regna totalmente sovrano, le auto arrivano fin sopra il marciapiede e a volte si ha la sensazione che i motorini possano entrare fin dentro ai bar», racconta Pace. Che ha avuto l’idea «da un momento all’altro, immaginando che senza le automobili lì si potrebbe godere di un paesaggio artistico meraviglioso». E continua: «Con un investimento davvero irrisorio e utile a chiudere la strada, si potrebbero ammirare la Porta Uzeda, le mura di Carlo V, la porta dei Canali e gli Archi della Marina, passeggiando tranquillamente per la Pescheria e per la villa Pacini».
L’idea delle micro pedonalizzazioni è molto presente nell’attività di Pace. Per l’architetta è il modo più economico per «rendere più vivile e a misura di cittadino la città», confessa. Da professionista interessata alla progettazione urbana, lei sostiene che affiancare seri controlli alle misure urbanistiche prese è fondamentale per il rispetto delle norme, soprattutto quelle nuove e alle quali la cittadinanza non è ancora abituata. E per «controlli» Pace intende non solo quelli operati dalle forze dell’ordine ma anche quelli forniti dalle strumentazioni tecniche. E va nello specifico. «Si potrebbero inserire nel tratto stradale interessato dei meccanismi di registrazione del traffico o dei semplici dissuasori, come quelli che sono stati installati poco prima dell’ingresso in piazza Università». Se questi determinerebbero un impegno economico «non eccessivo per il Comune», diversa è la questione per gli arredi urbani di cui con il tempo si potrebbe dotare l’area. «Si può fare quel che si vuole in base a quale somma si intende investire», afferma. E nel progetto prevede anche la chiusura di piazza di Santa Maria dell’Indirizzo, alle spalle della via Pardo.
Secondo l’architetta il suo piano non determinerebbe gravi problemi per la viabilità, che anzi ne guadagnerebbe in ordine. «L’accesso all’area del mercato sarebbe sempre garantito, deviando però il traffico veicolare su piazza Paolo Borsellino e su via Zurria. Questa misura sarebbe utile anche a raggiungere un’area parcheggio già esistente in via Casello, in prossimità degli archi della Marina», prosegue. «Penso che un’idea del genere possa portare vantaggi non solo ai cittadini e ai turisti ma anche ai commercianti – aggiunge -. Proprio loro, attualmente, non hanno nemmeno lo spazio per posizionare i tavoli fuori dai locali, senza contare che pranzare o cenare in mezzo al traffico non è il massimo».
Il progetto di Annamaria Pace, durante la sua presentazione al Bike festival, ha raccolto il plauso di cittadini e attivisti della mobilità sostenibile, e anche del commissario per l’autorità portuale Cosimo Indaco. «È quello che sogno e su cui sto lavorando. Conto di tenere in considerazione il suo progetto», ha detto Indaco a Pace. «So che l’autorità portuale ha in cantiere un grande progetto che riguarda il collegamento della futura Darsena polifunzionale a villa Pacini – interviene la progettista -. Con la mia idea si potrebbe collegare a questo blocco anche la pedonalizzazione di via Dusmet». L’architetta ha le idee chiare. «Presenterò ufficialmente il progetto all’amministrazione comunale, se loro ne vogliono parlare io sono disponibile», conclude.
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