Venti a favore delle donne: percorsi di libertà per donne che subiscono violenza. È questo il nome del progetto coordinato dall’associazione Thamaia, con il sostegno di Fondazione con il Sud, presentato questa mattina nella cornice delle biblioteche Riunite Ursino-Recupero di Catania. «Un progetto con un forte impatto sul territorio», spiega Anna Agosta, presidente dell’associazione Thamaia. […]
Venti a favore delle donne. Presentato il progetto dell’associazione Thamaia con il supporto di 16 partner
Venti a favore delle donne: percorsi di libertà per donne che subiscono violenza. È questo il nome del progetto coordinato dall’associazione Thamaia, con il sostegno di Fondazione con il Sud, presentato questa mattina nella cornice delle biblioteche Riunite Ursino-Recupero di Catania. «Un progetto con un forte impatto sul territorio», spiega Anna Agosta, presidente dell’associazione Thamaia. Le attività dureranno 36 mesi – da aprile di quest’anno a marzo del 2026 – e verranno portate avanti con la collaborazione di 16 partner istituzionali – pubblici e privati – tra Catania, Adrano, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia e Paternò. Obiettivo quello di contrastare la violenza maschile sulle donne con un approccio sistemico con interventi su più fronti. Dal potenziamento dei centri antiviolenza alla riattivazione degli sportelli d’ascolto, sentinelle imprescindibili nei vari territori. In elenco anche la formazione di operatrici e operatori, la prevenzione nelle scuole e la sensibilizzazione per superare nei media stereotipi e linguaggi sessisti.
Oltre ai Comuni interessati, tra i partner ci sono quattro istituti scolastici, dove si svolgeranno i laboratori con insegnati e genitori, l’azienda ospedaliera Policlinico-San Marco, il Centro Astalli di Catania, al cui interno verrà attivato uno sportello rivolto alle donne straniere, richiedenti asilo e migranti. Coinvolta anche l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti, l’ordine dei giornalisti di Sicilia, Confcooperative, Acli service Catania e l’associazione A Ibla Maior. «Il problema della violenza di genere è culturale, ecco perché bisogna investire sul lavoro di rete, educando i ragazzi alle relazioni affettive e insegnando loro il rispetto per la donna e i soggetti fragili in generale», spiega a MeridioNews la procuratrice aggiunta Marisa Scavo. «Si tratta di un lavoro lungo che deve essere iniziato nelle scuole primarie – prosegue – Bisogna sottolineare anche il fatto che nella nostra società meridionale spesso la donna non ha una emancipazione economica, particolare che la rende vittima di violenza non solo fisica o psicologica ma anche economica poiché non può gestire liberamente la propria vita. A livello normativo si può lavorare tanto. Io ho sempre sostenuto l’importanza dell’arresto differito perché servirebbe a interrompere l’escalation di violenza mettendo in sicurezza la donna in maniera tempestiva».
Tra gli interventi durante la presentazione del progetto anche quello del sindaco di Catania Enrico Trantino, accompagnato dall’assessora Viviana Lombardo. «Riteniamo che sia il momento di dare dei segnali – spiega il primo cittadino prima di allontanarsi per il blocco di un cantiere in città – Credo che, per la prima volta, sia stata data una delega specifica alle Pari opportunità. L’idea è quella di individuare dei percorsi virtuosi e sapete bene come io sia particolarmente attento sulla riduzione delle distanze e il tema dell’aiuto a chi è rimasto indietro».