Una villetta, in una frazione di un piccolo paese etneo, circondata da un agrumeto. Un luogo tranquillo nel quale vivere, ma in realtà preso d'assalto dai bracconieri a caccia di conigli e piccoli volatili. Il proprietario, dopo i vani tentativi di rivolgersi alle forze dell'ordine, tenta la carta della provocazione: mettere in vendita, «perché i cacciatori mi sparano dentro casa»
«Vendesi villa causa bracconieri» Santa Venerina, provocazione di un abitante
«Vendesi perché i cacciatori mi sparano dentro casa». Cesare Scuderi, un abitante di Santa Venerina, ha provocatoriamente appeso al cancello di casa un cartello con questo strano annuncio. Da alcuni anni, ormai, la sua abitazione viene scambiata come terreno per battute di caccia a conigli e volatili. Con grande preoccupazione per la sicurezza della sua famiglia e dei suoi animali domestici. «Mi hanno ucciso già quattro gatti», afferma.
«Ovviamente si tratta di una provocazione, non ho intenzione di andarmene», chiarisce Scuderi. Ma ormai è esasperato dai bracconieri che cercano prede nei dintorni, troppo vicino alle abitazioni private. «Non è una casa di villeggiatura, vivo qui – spiega – La parte posteriore della casa confina con un agrumeto», un giardino nel quale risuonano spari e dal quale provengono proiettili che arrivano fin dentro al cortile della famiglia Scuderi.
«Mi sono rivolto più volte ai carabinieri, ma non è successo nulla», continua l’uomo. «Probabilmente si tratta di persone che vengono da qui vicino», persone che – si suppone – sanno che la zona è abitata durante tutto l’anno. «Non si trova in periferia, è in una frazione», spiega il proprietario. «Per legge dovrebbero sparare a una distanza di 300 metri, con le canne rivolte in direzione opposta alle abitazioni». Ma di regolamenti, restrizioni e sicurezza, certi soggetti non sembrano curarsi più di tanto.
[Foto di Sgobbone]