Vampe di San Giuseppe, a Palermo guerriglia urbana e imboscate ai vigili del fuoco

Tutto è andato come previsto: sassaiole, danni ai mezzi delle forze dell’ordine, tafferugli, cariche della polizia e cassonetti bruciati. Le tradizionali vampe di San Giuseppe a Palermo si trasformano, ancora una volta, nell’occasione per dare vita a scene di guerriglia urbana nei vari quartieri del capoluogo. A partire da ieri pomeriggio sono stati più di trenta gli interventi dei vigili del fuoco per domare gli incendi. Presenza dei pompieri spesso mal digerita da chi si occupa di incendiare le alte cataste di legno, spazzatura e suppellettili vari. In qualche caso, anche le auto vengono date alle fiamme. In via Nicolò Spedalieri alcuni residenti, per evitare lo spegnimento di una vampa accesa vicino a un edificio pubblico, hanno organizzato una sorta di imboscata lanciando sassi e bottiglie di vetro contro i mezzi dei pompieri. In tutto sono stati danneggiati quattro mezzi, ma nessun vigile del fuoco è rimasto ferito.

Nel pomeriggio, si sono registrati momenti di tensione nei pressi dell’ospedale Civico. DIverse persone hanno bloccato una strada rovesciando a terra dei cassonetti, alcuni dei quali sono stati dati alle fiamme. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia in tenuta antisommossa e a fronteggiarli c’erano decine di ragazzini a volto coperto che hanno lanciato pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine. La polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni, mentre i vigili del fuoco con difficoltà hanno spostato i cassonetti e domato il rogo. Bloccate auto e ambulanze. Altri disordini nei quartieri Brancaccio, Sperone, Borgo Vecchio e Zen. Sono in corso indagini da parte di carabinieri e polizia per identificare quanti hanno partecipato. La città è stata sorvolata dagli elicotteri del nucleo carabinieri e della guardia di finanza che, fino a tardi, hanno monitorato i quartieri alla ricerca di accatastamenti o di roghi.

Quella delle vampe, nonostante la cronaca di ogni anno, è una tradizione che si svolge in occasione di San Giuseppe. I residenti dei vari quartieri preparano delle grandi cataste di legno che poi vengono bruciate in una sorta di cerimonia di passaggio e purificazione dall’inverno alla primavera. La tradizione vorrebbe anche che i partecipanti si radunino attorno al fuoco per pregare. Tra i vari quartieri, inoltre, esiste una forte competizione per chi accende la vampa più grande. Tuttavia a Palermo c’è un serio problema di ordine pubblico nella gestione di questa tradizione popolare. Nei giorni scorsi, il presidente della seconda circoscrizione Giuseppe Federico aveva lanciato la proposta di creare otto postazioni – una per ogni circoscrizione della città – per l’accensione della vampe. L’amministrazione – tramite la Rap e con la collaborazione della questura e dei vigili urbani – dal 14 marzo aveva avviato un monitoraggio di strada e piazze per la rimozione delle cataste.


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