Valtur: come fottono la Sicilia sotto gli occhi assenti di Crocetta

di Gabriele Bonafede

Il tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di stamattina 18 Giugno, non sblocca l’apertura del Valtur di Pollina. Ormai dal 7 maggio scorso la vicenda è all’attenzione del Governo nazionale. Il già citato Ministero dello Sviluppo economico  (MiSe) sta analizzando l’istanza presentata dai commissari straordinari circa il bando di vendita di Valtur in amministrazione straordinaria dall’Ottobre 2011. Un’amministrazione straordinaria che è il frutto delle ben note e gravissime vicende giudiziarie dei precedenti proprietari.

Una immagine del Valtur di Pollina. Foto tratta da www.digilander.libero.it

Alcune strutture Valtur nel territorio nazionale, quelle d’interesse del subentrante che, come pubblicato dai media da alcune settimane, è “Oro Vacanze”, sono aperte e lavorano. Altre, come Pollina, rimangono chiuse a causa di un contenzioso in atto tra Invitalia, che è un’agenzia in-house dello stesso MiSe e quindi è in pratica una parte dello stesso Ministero diretto da Zanonato (PD),  e Unicredit Leasing. Per questo motivo il Valtur di Pollina è considerato fuori dalla vendita tramite bando di gara dove l’offerta di “Oro Vacanze” è stata valutata come migliore di quella di altri competitori.

La vicenda è stata seguita in modo particolare dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sia a scala nazionale, sia a scala regionale e, ultimamente, ha raccolto il sostegno di tutti gli schieramenti politici in Sicilia, senza distinzione tra governo e opposizione. In particolare, il sottosegretario allo Sviluppo economico, la senatrice Simona Vicari (PdL), e il sindaco di Pollina, parlamentare alla Camera dei deputati, Magda Culotta (PD), si sono impegnate a discutere e realizzare azioni comuni, incontri e tavoli tecnici presso il Ministero per sbloccare l’apertura.

La senatrice Simona Vicari ha dichiarato alla radio, pochi giorni fa, che il Valtur di Pollina avrebbe aperto e che ci sarebbero potute essere anche altre soluzioni come l’acquisto da parte altri operatori. Invece, ancora oggi, ‘nisba’. No way. Fottuti. Almeno “per adesso”. Ma adesso non è “adesso”: è già dopo. La stagione è iniziata, l’estate è pure arrivata come ci siamo accorti tutti, e i clienti che avevano prenotato a Pollina sono stati smistati, non si capisce con quale diritto, in altre strutture.

Eh già, perché “il cliente ha sempre ragione”… ma non in Italia, e soprattutto se è un turista. Pur di metterla in quel posto ai siciliani, si fa una deroga al rispetto dei diritti del viaggiatore e si trasferisce chi aveva scelto Pollina in altri villaggi. E cu s’è visto, s’è visto.

I clienti di Pollina sono stati dunque spostati altrove, anche se i clienti hanno già chiesto Pollina. E’ noto, infatti, che alcune strutture dove saranno destinati i turisti non hanno, come Pollina, una connotazione di villaggio per turisti con famiglia. Altri sono lontani, e quindi potrebbero comportare spostamenti dei clienti con costi ben maggiori.

E il Governo regionale di Rosario Crocetta sempre muto sta. Guai a ricordarglielo.

Ma adesso, il Sindaco di Pollina, on. Magda Culotta, si dice indignata nei confronti di un governo regionale completamente latitante e dichiara con un comunicato stampa al vetriolo apparso sul suo sito ufficiale:

Magda Culotta, foto tratta dal suo blog

“Il Governo regionale, informato nei suoi assessori competenti e nella persona del Governatore rimane in un incomprensibile silenzio, mentre i lavoratori attendono impegno e risposte. Tale silenzio mi indigna e mi preoccupa. Mi indigna in quanto sostenitrice di Rosario Crocetta e del suo Governo. Mi preoccupa, poiché, a prescindere da tutte le emergenze che giornalmente la Regione siciliana affronta, da amministratrice, penso fermamente che non si può far finta di niente di fronte alla chiusura di una struttura che insiste in una comunità di poco più di 3000 abitanti con una incidenza di 150 unità lavorative e che coinvolge fornitori e indotto”.

“Chiedo dunque al Presidente della Regione Sicilia un impegno in prima persona sulla vicenda. L’obiettivo da raggiungere è scongiurare la chiusura e la perdita di posti di lavoro e l’ennesima batosta ad un settore già in crisi come quello turistico”.

Eppure, quando si era in campagna elettorale, c’erano sorrisi, baci e abbracci del presidente Crocetta alla candidata Magda Culotta. Erano sinceri? Chissà.

D’altronde, l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, si è rifiutata più volte di rilasciare dichiarazioni e ha disertato il Consiglio comunale aperto insieme a cittadinanza, amministratori locali e Sindacati, avvenuto due settimane fa davanti ai cancelli del Valtur. A dire il vero, ha sempre disertato tutto il disertabile su questa vicenda.

Rosario Crocetta. Foto di Gabriele Bonafede

Dell’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris, manco a parlarne… Ah, già, quella è bergamasca. Figuriamoci. Fosse per lei, forse li sposterebbe a Bergamo i clienti del Valtur, mare o non mare.

I rappresentanti del Governo regionale non si sono interessati mai alla vicenda Valtur: mai presenti in nessun tavolo, incontro, comunicato-stampa, saluto, stretta di mano, sguardo, starnuto, sciusciata di naso, nulla.

Se ne registra, e ce ne duole dirlo, l’assenza più totale, e non solo per la vicenda del Valtur di Pollina, ma anche per tutta la politica del Turismo e per altre vertenze ancora più importanti numericamente, come quella dei 2500 lavoratori dei tre villaggi turistici del Ragusano che si ritrovano nei guai pure loro.

Anche la Cgil è indignata e, in un comunicato, si dice “sconcertata” dalla constatazione di una mancata soluzione ancora oggi, al 18 Giugno.  Confermando comunque la lotta a oltranza “anche se si dovesse aprire per un solo mese mezzo”.

La Uil, dal canto suo, ha iniziato a proteggere i propri iscritti, la stragrande maggioranza dei 150 lavoratori del Valtur di Pollina, con proposte d’inserimento in altri villaggi del gruppo funzionanti.

D’altro canto, ci informa l’ex-sindaco di Pollina, sindacalista UIL,  Giuseppe Sarrica, “Fin quando non ufficializzano l’acquisto, ossia il nulla oste del Ministero, il villaggio di Pollina non può aprire. E questa ufficializzazione potrebbe arrivare anche dopo l’estate”.

Tramonto sul mare di Pollina e Finale in una fotografia scattata da Finale. Foto di Sergio Manno pubblicata sul gruppo Facebook “Amici di Pollina”

Il dato di fondo è che il Governo nazionale non sta attuando una politica per lo sviluppo del Mezzogiorno e, tantomeno, della Sicilia, financo nel turismo. Quando governava Berlusconi con la Lega, la Sicilia era penalizzata per definizione: la Lega guardava al Nord e non alla Sicilia. Quando governava Monti, lo era ancora di più per onorare i patti della folle politica monetaria e fiscale stabiliti in un’Europa che gravita ancora più a nord della Lombardia. Adesso, anche con un Governo del PD, a Roma come a Palermo, i siciliani restano con le dita schiacciate in questa e in altre vicende, prima tra tutte quella dello stabilimento Fiat di Termini Imerese sbaraccato e sostituito con il nulla nonostante le promesse.

Ai lavoratori siciliani non resta che canticchiare la nota canzone dei Righeira “L’estate sta finendo e un anno se ne va…” 

 

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