L'anno scorso ventimila spettatori hanno animato piazza Federico di Svevia e le vie limitrofe per ammirare artisti provenienti da tutto il mondo. L'associazione Gammazita si propone di replicare il risultato, chiedendo il contributo dei cittadini nelle feste di autofinanziamento (questa sera la prima), ma anche con le donazioni online. Guarda il video
Ursino buskers, a settembre la seconda edizione Al via la campagna online per finanziare il festival
La prima edizione ha aperto ai catanesi piazza Federico di Svevia, portando artisti di fama internazionale a esibirsi all’ombra del Castello Ursino e facendo registrare ventimila presenze in tre giorni. Adesso per l’associazione Gammazita si apre la sfida: organizzare la seconda edizione di Ursino buskers, il festival delle arti di strada che quest’anno si terrà da venerdì 18 a domenica 20 settembre. «Siamo consapevoli che sarà difficile», confessa Daniele Cavallaro, tra i responsabili dell’associazione. «L’anno scorso è stata un’impresa, una di quelle cose che riescono una volta nella vita», sorride.
Il programma dell’edizione 2015 è in fase di definizione. «Molti degli artisti che sono stati qui l’anno scorso hanno fatto conoscere la propria esperienza ai colleghi, ci hanno fatto pubblicità e in tanti già ci conoscevano», racconta Cavallaro. Senza svelare troppo, anticipa che saranno presenti molti ospiti provenienti dall’estero: «Una contorsionista tedesca che fa hula hoop, un’artista messicana che fa acrobazie aeree, forse dei musicisti palestinesi. E poi tanti artisti romani». Come l’anno scorso «ci saranno i workshop e la divisione in temi: teatro di strada con la nostra compagnia, musica, fuoco». Tutte attività che avranno luogo in diverse vie e piazze della zona, «per far conoscere ai catanesi spazi nascosti della loro città».
Come per la prima edizione, anche quest’anno l’evento è organizzato grazie ai fondi raccolti dai volontari e alla donazione a cappello. La prima festa di autofinanziamento si terrà stasera alle 21, previste le esibizioni di giocoleria e corda molle, tessuti aerei e uno spettacolo di fuoco. Ma sarà possibile contribuire anche attraverso un «grande cappello virtuale», la piattaforma di crowdfunding Laboriusa. L’obiettivo è raggiungere diecimila euro nei prossimi 50 giorni. «È una scommessa – afferma Daniele Cavallaro – Questo è il momento di agire, fare qualcosa di concreto. Un modo di contribuire materialmente al festival».
«Sembra che la città si sia svegliata – analizza il componente di Gammazita – Ma è solo merito dei cittadini che fanno le cose dal basso. Penso a iniziative come Lungomare liberato oppure le attività dei Briganti a Librino». La speranza, conclude, è «creare qualcosa che resti nel tempo. La vera impresa è questa: che il festival rimanga alla città anche senza di noi».