262 vestiti appesi è il titolo dell'opera teatrale che racconta il terribile incidente alla miniera di carbone Bois du Cazier, in Belgio, nel quale persero la vita 136 minatori italiani. Il testo interpretato da Alessandro Idonea e Mario Incudine (che ha curato anche le musiche) verrà portato sul palco del teatro Musco da oggi a lunedì. «Ci siamo presi carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni», affermano gli attori
Uno spettacolo per ricordare Marcinelle In scena la tragedia degli emigrati italiani
262 vestiti appesi, 262 vite perdute nell’inferno di Bois du Cazier. La tragedia di Marcinelle, l’incidente nella miniera belga del 1956 nel quale persero la vita 262 minatori, per tre giorni sarà portata sul palco del teatro Angelo Musco di Catania. Il titolo dello spettacolo si riferisce agli abiti lasciati in superficie dai minatori e mai raccolti alla fine del turno di lavoro. 136 di loro erano italiani, moltissimi i siciliani emigrati dai paesi di origine per trovare fortuna.
Il testo di Maria Elisa Corsaro, è diretto e interpretato da Alessandro Idonea, sul palco assieme al cantautore Mario Incudine (autore anche delle musiche), Giorgia Boscarino e Andrea Balsamo. L’opera è scritta in italiano, siciliano e un francese stentato parlato dagli operai, e si svolge attraverso il dialogo tra due lavoratori. Presente anche una donna, incarnazione di tutte le mogli lasciate lontane ad attendere notizie dai propri cari. Intensa la colonna sonora, su cui spicca Escusè muà pur mon franzè, lettera di un sopravvissuto all’incidente rimasto muto, messa in musica e pubblicata nell’ultimo disco di Mario Incudine.
262 vestiti appesi sarà ospite del teatro catanese stasera e domani, mentre lunedì sarà messo in scena per gli studenti delle scuole superiori. L’opera ha debuttato tra novembre e dicembre in Belgio, proprio al Bois du Cazier di Marcinelle, in un tour che ha toccato anche il museo minerario di Liegi e Genk, nei Paesi Bassi, in una serata speciale nella quale hanno assistito figli e nipoti delle vittime. «È il nostro omaggio alla memoria afferma Alessandro Idonea abbiamo raccolto i ricordi di uomini e donne ormai anziani, e ci siamo presi carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni».