Unipa, interrogazione contro parcheggio a pagamento Il M5s: «Serve verificare possibili infiltrazioni mafiose»

Si torna a parlare di Uniparking a Palermo dopo l’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle. La travagliata storia del parcheggio a pagamento era infatti saltata agli occhi dei deputati grillini che avevano chiesto una verifica della situazione con un’interrogazione a Montecitorio. Adesso Riccardo Nuti, deputato pentastellato e tra i firmatari dell’atto, è intervenuto all’iniziativa organizzata dal Collettivo universitario autonomo nella biblioteca autogestita che si trova di fronte al Polididattico per discutere del problema con gli studenti. «L’iniziativa parlamentare – ha raccontato Nuti – ha lo scopo di sondare l’eventualità di possibili infiltrazioni mafiose nella società a capo del progetto, la Eltron».

Nel 2011, infatti, proprio la Eltron, insieme ad altre due società con sede a Casalnuovo, in provincia di Napoli – delle quali la Eltron si sarebbe avvalsa per gestire il servizio – si vide annullare il contratto per la gestione dei parcheggi comunali a Lucca in seguito ad un avvertimento della Prefettura di Napoli sulle relazioni delle due società satellite con ambienti ritentuti infiltrati dalla criminalità organizzata. Allora il consiglio comunale della città toscana annullò l’aggiudicazione della gestione. Adesso il problema si potrebbe riproporre a distanza di anni per la gestione del parcheggio palermitano. Proprio ricordando l’esempio di Lucca, Nuti ha proposto di analizzare il parere del prefetto di Palermo in modo da bloccare un possibile infiltrazione mafiosa anche nella gestione dei parcheggi dell’ateneo palermitano, annunciando che in questi giorni sarà inviata una richiesta. 

I problemi sollevati dal deputato pentastellato non si limitano a quelli di carattere giuridico amministrativo, ma toccano anche i profili contabili della vicenda. Nuti, infatti,  potrebbe percorrere anche la strada dell’esposto alla Corte dei Conti, che sarebbe in grado di mettere in dubbio la validità dell’accordo sottoscritto dall’Ateneo in quanto non garantirebbe vantaggi all’Università. «Il Rettore Micari – racconta il portavoce del Movimento 5 stelle – aveva segnalato un possibile danno erariale, ma aveva anche dichiarato che un esposto alla Corte dei Conti fosse l’extrema ratio, senza cercare strade alternative».

«Un servizio offerto con queste premesse – denunciano dal Collettivo Universitario Autonomo – lede il diritto allo studio. Le associazioni universitarie hanno annunciato di aver chiesto il parere di un avvocato per vedere se ci fossero i presupposti per l’annullamento giudiziale del contratto. L’iniziativa non ha avuto seguito e, anzi, nessuna delle associazioni si è più impegnata in questo senso». Dall’associazione Vivere Ateneo replicano che l’azione legale intrapresa qualche mese fa non si è affatto fermata, ma che anzi e a breve sarà divulgato un comunicato ufficiale in modo che tutti possano conoscere lo stato dell’arte.


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