Le tegole del tetto dell'ex facoltà di Giurisprudenza a Catania cadono giù e per evitare problemi di sicurezza il cortile tra l'edificio nuovo e Villa Cerami più di un mese fa è stato recintato. «Difficile riparare il danno in tempi brevi» dice a CTzen il responsabile degli edifici del dipartimento. «Vogliamo che la questione non cada nel dimenticatoio» dicono dall'associazione studentesca Arché, che intanto raccoglie firme per sollecitare un intervento
Unict, piovono tegole a Giurisprudenza Gli studenti: «Sicurezza a rischio»
Problemi di sicurezza nell’ex facoltà di Giurisprudenza di Catania e gli studenti dellassociazione Arché decidono di raccogliere delle firme per sollecitare un intervento. «Circa un mese fa, dopo le piogge torrenziali che hanno colpito Catania, sono cadute delle tegole dal tetto in cortile, ma ad oggi non è stato fatto nessun intervento di risanamento» racconta Fabrizio Papa, consigliere di facoltà e membro dellassociazione universitaria.
A seguito della caduta delle tegole, il cortile interno, quello che collega ledificio costruito negli anni ’60, con villa Cerami – lo splendido edificio costruito dopo il terremoto del 1693 che distrusse Catania che ospita da anni alcune aule e uffici dell’ex facoltà di Giurisprudenza – è stato recintato lasciando libero solo un corridoio per il passaggio. Ma, secondo gli studenti dell’associazione «non è recintando il cortile che si risolve il problema della sicurezza. Inoltre, gli spazi adiacenti – continua Papa – soprattutto con le lauree, si congestionano».
Dal dipartimento del seminario giuridico comunicano che si stanno facendo degli studi perché il problema è complesso e dunque è difficile stabilire una tempistica di risoluzione. Proprio stamattina Antonino Prima, responsabile degli edifici del dipartimento ha fatto un sopralluogo insieme al responsabile dei lavori di manutenzione, l’ingegnere Scavo e all’ingegnere Mistretta, responsabile della sicurezza. Due gli interventi in programma. Il primo, più immediato, prevede il montaggio di un ponteggio per ripristinare le tegole sconnesse. Il fatto è che il tetto «è a spiovere sul vuoto, quindi non ci sono le condizioni di sicurezza per intervenire se non con il ponteggio» spiega Prima. Il second0 intervento riguarda la manutenzione straordinaria del tetto. In pratica dovrà essere ricostruito seguendo le più recenti norme per la sicurezza. «Stiamo studiando un piano d’intervento quindi non so ancora dire quanto tempo e quanti soldi saranno necessari» dichiara ancora il responsabile degli edifici del dipartimento.
Una situazione, quindi, che potrebbe protrarsi nel tempo, causando disagi a studenti e professori. Sperando che la stagione delle piogge sia ormai totalmente alle spalle.