Il direttore del dipartimento di Fisica conferma il ruolo di favorito e centra il prestigioso incarico. Decisamente staccati l'altro contendente Vittorio Calabrese. Il 12 settembre l'esito della giustizia amministrativa sul ricorso di due ricercatori
Unict, Francesco Priolo eletto nuovo rettore Dopo l’inchiesta ecco il successore di Basile
Da Francesco a Francesco. Dopo Francesco Basile toccherà a Francesco Priolo prendere in mano l’università di Catania. Il professore questa sera è stato eletto rettore. La vittoria del direttore del dipartimento di Fisica arriva al termine del secondo turno. Alla prima chiamata alle urne, il 23 agosto, Priolo aveva confermato il suo ruolo di favorito assoluto, staccando nettamente gli altri quattro contendenti ma mancando il quorum, fissato a 792 consensi, per 177 voti. Passaggio, dodici ore dopo, seguito dal ritiro di tre candidati: Salvatore Barbagallo, Agatino Cariola e Roberto Purrello.
Priolo al termine dello spoglio di stasera, cominciato alle 20 e con le urne chiuse alle 19, si è imposto con un nettissimo distacco sull’unico sfidante, Vittorio Calabese, deciso «ad andare avanti fino alla fine». Tra rappresentanti degli studenti e docenti hanno votato in 1021. Mentre nel gruppo del personale tecnico-amministrativo sono stati 676. Priolo ha ottenuto un totale di 975 voti, 881 da docenti e studenti e 94 – pari a 470 preferenze – del personale tecnico-amministrativo (che contribuiva all’elezione del rettore con voto ponderato pari al 20 per cento del numero dei docenti aventi diritto al voto). Calabrese, invece, si è fermato a 111 voti (86 da docenti e studenti e 25 – pari a 128 preferenze – del personale tecnico-amministrativo).
Chi è il nuovo rettore
Classe 1961 Priolo si è laureato nel 1985 in Fisica con il massimo dei voti. Passato un periodo da ricercatore negli Stati Uniti, nel 1991 è tornato a Catania. Dal 2001 è professore ordinario di Fisica. Attualmente è direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia, nel suo passato c’è anche l’incarico di presidente della Scuola superiore e quello di delegato dell’ex rettore Tony Recca. La sua candidatura è stata ufficializzata alla fine di luglio, a distanza di poco più di venti giorni dalle dimissioni dell’ormai ex rettore Basile, costretto a farsi da parte dopo l’inchiesta Università bandita della procura di Catania.
Il suo programma
Al centro di tutto, come ha detto in una lunga intervista a MeridioNews, la volontà di mettere «la trasparenza». Niente polvere da nascondere sotto il tappeto ma l’ateneo concepito come «una casa di vetro». Una delle idee è quella di costituire un osservatorio esterno sulle attività, affidato a «personalità» con un compito preciso: «controllare il livello delle procedure che attiveremo. Saranno loro a dirci se ci sono cose da modificare e da migliorare. Anche in relazione ai prossimi concorsi».
Il futuro dell’ateneo
L’elezione di Priolo certamente non farà dimenticare il terremoto giudiziario. Perché, se è vero che l’ateneo adesso ha una nuova guida, è innegabile che i conti con il passato non sono per niente chiusi. L’indagine dei magistrati non è ancora terminata e tra le scadenze più imminenti c’è quella del 12 settembre. Giorno in cui i giudici amministrativi del Tar etneo entreranno nel merito di un ricorso proposto da due ricercatori: Lucio Maggio e Attilio Toscano. Saltata la sospensione delle elezioni estive, restano i presunti profili di illegittimità evidenziati dai ricorrenti sulla convocazione del senato accademico per la chiamata alle urne e sul ruolo di decano Vincenzo Di Cataldo. L’uomo che ha preso in mano l’università dopo l’assenza del Magnifico e del pro rettore, entrambi indagati e costretti alle dimissioni.