«Se ne torni a lavorare a casa sua, perché è venuta qui?». È la domanda che una giovane siciliana da poco trasferitasi in Piemonte per motivi di lavoro, si è sentita rivolgere. La sua colpa? Aver chiesto alla vicina in coda di poter passare prima, per non perdere un treno
Una catanese al Nord, tra elasticità e cortesia Barbara: «Il primo terrona non si scorda mai»
«Il primo terrona non si scorda mai». Barbara, una giovane catanese che da poco si è trasferita in Piemonte per ragioni di lavoro, lo racconta ancora divertita ma con un pizzico di amarezza. «Ieri ero in fila a una biglietteria di Trenitalia e una signora mi ha detto il classico: “Se ne torni a lavorare a casa sua, perché è venuta qui?”».
Lo scambio vivace inizia mentre la giovane è in fila per acquistare un biglietto del treno. «Dovevo partire per Milano, ero in coda da un’ora», afferma. Per una svista delle impiegate, il conteggio dell’elimina coda si accavalla e salta proprio il turno della giovane. «Ho fatto cenno, ho cercato di fare notare l’errore, ma mi hanno detto di rifare la fila – prosegue – Non c’è alcuna elasticità mentale». Davanti a una decisione così perentoria, Barbara si rassegna, prende un altro tagliando e attende con pazienza. Quando ormai non mancano che poche persone in attesa davanti a lei, «stavo davvero rischiando di perdere il treno – spiega – così ho chiesto alla signora accanto a me se era possibile passare prima, ero lì da oltre un’ora».
«Lo racconti a qualcun altro», si sente rispondere. Una reazione considerata esagerata davanti a una semplice richiesta. «Cortesia da queste parti non ne vendete», fa notare con un pizzico di sarcasmo Barbara. «Se ne torni dalle sue parti, che ne avete troppa. Se ne torni a lavorare a casa sua, perché è venuta qui?», è la replica. La risposta della ragazza è netta: «Sono qui per educare le persone maleducate come lei». Nel frattempo il tempo scorre, le impiegate che assistono al dialogo cercano di porre rimedio alla situazione che si è venuta a creare, «ma alla fine il treno l’ho perso lo stesso», afferma.
La giovane si lascia andare a un piccolo bilancio delle settimane finora passate in Nord Italia. «Battute e osservazioni di questo tenore sono cose che ci sono, esistono, ma non bisogna dare troppa importanza», tiene a precisare. «Il problema è la mancanza di elasticità mentale – riflette – Troppo spesso qui vanno con i paraocchi sulla strada della puntualità». E conclude: «Se le cose al Nord funzionano forse è anche per questo, ma un po’ di morbidezza non guasta mai».