Un videomapping siciliano a Bruxelles Anamnesis, l’arte batte la burocrazia Ue

Un videomapping, una proiezione appositamente creata per trasformare la sede del parlamento europeo di Bruxelles in un’opera d’arte. Il progetto si chiama Anamnesis ed è stato realizzato per l’European youth event dagli studenti dell’accademia di Belle arti di Palermo. All’evento, tenutosi il 9 e 10 maggio, ha partecipato con un progetto un team da ciascun Paese dell’Unione, «ma a noi è toccato l’onore di essere gli unici a presentare la nostra idea all’interno della sala. Non era mai accaduto prima», spiega il catanese Luca Pulvirenti, docente di animazione digitale e coordinatore del gruppo.

Da pochi giorni un sito internet  dedicato è online, con il video dell’evento e un documentario che racconta tutta la fase creativa e la complessa macchina organizzativa dietro una performance che unisce video-arte, grande organizzazione e tecnica. Un percorso partito a novembre 2013 e conclusosi a maggio, con 170 metri lineari di area di proiezione, cinque proiettori – affittati da una ditta specializzata in Germania – e un totale di 75mila lumen di potenza.

Anamnesis – 2014 from mammasonica on Vimeo.

«Il progetto era quello di creare un incubatore di professionalità, chiamato The Cluster, per cominciare a discutere di impresa all’interno dell’Accademia di Belle arti di Palermo. Concretamente abbiamo messo su un videomapping indoor, partendo da una sceneggiatura sulla storia dell’Europa», racconta Pulvirenti. Quattro docenti e ventidue studenti coinvolti: tredici hanno lavorato al mapping, sette alla documentazione, in due hanno elaborato l’immagine coordinata. «Alla visione tutto è molto astratto, ma la trama si fa alla storia dell’Europa unita – spiega Pulvirenti – Si va dal sogno di Spinelli in carcere, al mito di Europa, e si passa alla Dolce Vita, la guerra fredda, la caduta del muro di Berlino. In sottofondo ci sono i suoni composti dagli studenti dell’Accademia, con strumenti digitali. C’è anche una ripresa dell’Inno alla gioia», racconta il docente.

Prima del risultato artistico, è stata però l’organizzazione di tutto in un contesto iperburocratizzato a mettere alla prova il gruppo di studenti, che hanno lavorato per sei mesi, tra sceneggiatura e realizzazione del mapping a distanza, con «difficoltà a reperire le piantine della sala e un solo sopralluogo pochi giorni prima della partenza definitiva. Far spegnere le luci del parlamento è stato forse più complesso che realizzare il mapping», spiega Pulvirenti. Tanto che una prima idea di progetto, che prevedeva anche la costruzione di una struttura, è stata rigettata per motivi di sicurezza. «Non ci siamo arresi e abbiamo rilanciato con una proposta ancora più ambiziosa», spiega il docente con soddisfazione.

Pulvirenti, che da anni si occupa di videomapping a Catania con il suo laboratorio Mammasonica, spende con piacere delle parole di ringraziamento per l’accademia palermitana. «È una istituzione che funziona, e riceve un bel po’ di risultati grazie all’abilità di investire in queste nuove tecnologie – spiega il docente – E la cosa incredibile è che hanno lavorato all’idea dei giovani studenti, portandola avanti a livello professionale fino alla fine», conclude Pulvirenti.


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