Un ddl a firma Fratelli d'Italia chiede di istituire la figura di un tutor per i siciliani over 60. Per controllare e denunciare ciò che accade in strutture pubbliche e private. Ma sono troppi i compiti per un'unica persona senza diramazioni sui territori
Un solo supergarante per tutti gli anziani della Sicilia La proposta di legge per vigilare sui maltrattamenti
Un garante per i diritti degli anziani. È questa la figura che si vorrebbe introdurre nel territorio siciliano tramite un disegno di legge presentato all’Ars che vede come primo firmatario il deputato di Fratelli d’Italia Gaetano Galvagno. «L’obiettivo – si legge nel documento – è rafforzare la tutela dei cittadini in età
avanzata attraverso attività di controllo e vigilanza
sull’applicazione delle normative e la qualità dei servizi erogati da enti
pubblici e privati in termini di diritto alla salute e
al miglioramento della qualità della vita». Una sola persona che, gratuitamente, dovrebbe diventare «punto di riferimento a garanzia di un aiuto concreto nel tessuto sociale over 60» per tutta l’Isola dove, per altro, nel 2017 solo il 12,4 per cento della spesa dei Comuni è stata destinata agli interventi per gli anziani, il valore più basso dopo le Marche.
«L’idea è nata da una riflessione sui maltrattamenti che, troppo spesso, le cronache ci raccontano all’interno di strutture pubbliche e private per gli anziani – spiega a MeridioNews Galvagno – In particolare, ho avuto l’esigenza di fare di qualcosa di concreto dopo essere venuto a conoscenza della storia della signora messinese di 90 anni picchiata e violentata in casa da due ragazzi minorenni, di 14 e 17 anni». Nell’idea messa nero su bianco nel ddl, il garante, «scelto tra persone di comprovata competenza ed esperienza in ordine ai problemi dell’età avanzata, nel settore geriatrico, psicologico e giuridico», avrebbe la sua sede al Dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali.
Un punto di osservazione da cui per una sola persona sarebbe difficile riuscire a monitorare quanto accade nei territori. «Intanto è un’idea – ribatte il deputato – uno schema da cui partire da intendere come una sorta di centrale operativa, un punto di raccordo. Mancano, è vero – ammette – le diramazioni territoriali che sarebbero certamente utili per vigilare, intercettare le situazioni critiche e tutelare le persone più deboli». Una proposta, insomma, ancora da migliorare. «Noi – aggiunge – siamo aperti per chiunque voglia collaborare a renderla più efficace».
Intanto, nelle intenzioni del disegno di legge un unico supergarante dovrebbe: vigilare sull’applicazione delle leggi per la tutela degli anziani, anche con l’attivazione di uno sportello di raccolta delle segnalazioni negli assessorati alla Famiglia e
alle Politiche sociali; attuare misure di sostegno e tutoraggio; fare da pungolo per le amministrazioni locali in modo che assicurino le prestazioni che garantiscono agli over 60 il diritto alla salute e al
miglioramento della qualità della vita; controllare i requisiti qualitativi dei servizi erogati da strutture pubbliche e private, vigilare sull’assistenza e segnalare ai
servizi sociali e all’autorità giudiziaria situazioni
che richiedono interventi immediati.