Si chiama Approdo sicuro ed è l'iniziativa promossa dall'Ordine degli psicologi di Palermo per dare assistenza a quanti si trovano impantanati nelle sabbie mobili dei problemi economici. Un supporto - anche fiscale - reso possibile grazie a un protocollo d'intesa siglato con le associazioni di categoria
Un numero per gli imprenditori in crisi «In pochi giorni già diverse telefonate»
La recente crisi ha avvolto tra i propri tentacoli molte aziende. Una morsa vigorosa, nella quale non poche attività sono state costrette a soccombere e con esse, sempre troppo spesso, i propri comandanti, incapaci di abbandonare la nave che affonda. «Ho visto tante persone arrivare con una sintomatologia psichiatrica dietro alla quale c’era una perdita del lavoro, con effetti devastanti sul piano psicologico, relazionale e familiare» racconta Ivana Vitrano, la psicologa che coordina il progetto Approdo sicuro: SOS imprenditori nel mare della crisi, un numero verde attivo sulla provincia di Palermo, istituito in via sperimentale dall’Ordine degli psicologi per venire incontro agli imprenditori che non riescono a superare il fallimento della propria azienda e rischiano di pagare a caro prezzo questo peso.
«Secondo un dato Linklab – continua Vitrano – in italia i tentativi seri di suicidio da parte di imprenditori è salito del 48 per cento. In questo preoccupante quadro la Sicilia si attesta al secondo posto. E proprio in questo scenario si concettualizza il progetto nato con l’appoggio del presidente dell’Ordine degli psicologi siciliani, Fulvio Giardina». Si tratta di un numero verde, 800 91 3308, a cui potersi rivolgere per chiedere un aiuto. Un supporto da parte di persone formate, psicoterapeuti, in grado non solo di fornire sostegno psicologico, ma anche un’assistenza capace di seguire concretamente le persone ed affrontare il problema alla radice, anche su fronti diversi da quello mentale.
«Il secondo passaggio a cui abbiamo pensato – prosegue la coordinatrice scientifica – è stato quello di costruire, attraverso un tavolo tecnico, una rete. Certo, non possiamo ridare il lavoro a quanti chiamano, ma abbiamo pensato di lavorare con gli sportelli per potere offrire assistenza finanziaria e fiscale grazie a un protocollo d’intesa siglato con Filippo Parrino della lega cooperative e con tutte le associazioni di categoria, oltre che con associazioni di volontariato come il Cesvop». Insomma, un modo per accompagnare chi chiama attraverso un percorso di partecipazione attiva al processo.
Il servizio è partito il sette gennaio e fin da subito è i centralini si sono trovati ad avere a che fare con diversi casi. «Fin da subito – dice Vitrano – sono arrivate diverse telefonate da parte di imprenditori che hanno chiuso la loro attività. Una cosa che ci ha molto colpito, ammetto che non ci aspettavamo che ci contattassero così in fretta. Le colleghe hanno già accolto diverse domande di aiuto. D’altra parte i dati sono preoccupanti, sono quasi 2200 gli artigiani che hanno perso il lavoro in Sicilia nel primo semestre del 2015».
Il progetto pilota durerà sei mesi, dopodiché, valutati i dati della sperimentazione, l’Ordine deciderà come proseguire. «Sicuramente – conclude la coordinatrice – si tratta di un servizio innovativo per la Sicilia. Di telefoni amici ce ne sono veramente tanti, ma abbiamo cercato anzitutto di andare oltre la semplice diagnosi che culmina solitamente nel ricovero o nella somministrazione di farmaci».