Una cerimonia silenziosa, quella di questa mattina a Palazzo delle Aquile, con un momento di raccoglimento davanti alla lapide dedicata alla resistenza. «Applicare quei principi alle nuove povertà che sta lasciando il coronavirus»
Un minuto di silenzio per celebrare il 25 aprile «Oggi più che mai serve lavorare per la libertà»
«Un 25 aprile diverso dagli anni passati. Ma che in fin dei conti è sempre lo stesso perché si festeggia la Liberazione e si celebra la fedeltà alla Repubblica».Queste le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, pronunciate questa mattina nel corso di una breve cerimonia silenziosa davanti alla lapide dedicata alla resistenza nell’atrio di Palazzo delle Aquile. Presenti, insieme a lui, anche la prefetta di Palermo Antonella De Miro, il presidente del consiglio comunale Totò Orlando e l’avvocato Armando Sorrentino, in rappresentanza dell’Anpi.
Quest’ultimo ha consegnato «una pergamena e una bandiera dell’Anpi al sindaco e alla città di Palermo a perenne ricordo dei caduti per la libertà nel 75° della Liberazione». Il sindaco ne ha anche approfittato per rivolgere un messaggio di saluto alla prefetta De Miro, che a fine mese andrà in pensione, ringraziandola per «l’impegno e il grande lavoro svolto in questi anni ed in particolare in questi ultimi mesi a causa anche dell’emergenza determinata dal Covid-19».
La prefetta De Miro ha ribadito che «oggi più che mai occorre lavorare per la libertà: i valori e i principi della Liberazione si dovranno declinare nell’ottica della solidarietà soprattutto per le nuove povertà che sono ciò che ci sta lasciando il coronavirus». Orlando ha anche rivolto «un pensiero ai sindaci delle altre città, molti dei quali soffrono per il crescente numeri di decessi e di contagi».