Un indovino mi disse – Tiziano Terzani

Era la primavera del 1976 quando, a Hong Kong, Tiziano Terzani sentì
pronunciare quelle parole, da un indovino. E a distanza di anni lui non dimentica la premonizione. Nonostante il suo lavoro di corrispondente lo porti a doversi spostare in continuo lui rinuncia a volare, ma non a spostarsi.

Scopre così nuovi modi per viaggiare. E nel suo libro ci racconta di un anno intero nel quale si sposta per l’Asia in treno, in nave e con mezzi di fortuna, che, nonostante possano sembrare più scomodi di aerei ed elicotteri, gli permettono di vedere le cose da un altra prospettiva, di stare a contatto con le persone, di ammirare i paesi.
Viaggiando dal Laos alla Thailandia, dalla Birmania alla Cina, conosce
personaggi curiosi, le loro usanze, i loro riti, il loro modo di vedere il mondo.

Alla fine Terzani non ha la certezza della correttezza della predizione, ma è comunque soddisfatto dell’esperienza fatta in quell’anno, della scoperta di nuovi ritmi di vita, lontani dall’affanno del dover rincorrere la notizia. Il libro è molto piacevole, una sorta di “diario di viaggio” che ci porta in luoghi affascinanti, lontani e sconosciuti. Da leggere lentamente, assaporando ogni parola, ogni descrizione.

Nel sito ufficiale dello scrittore è possibile consultare le sue opere, leggerne brevi frammenti, scaricare interviste e contributi.

Link:

www.tizianoterzani.com


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo