Un conguaglio da un centesimo costa sei euro La pazza bolletta della Tari ad Aci Sant’Antonio

Una lettera di conguaglio del valore di un centesimo con spese di spedizione del valore di sei euro. È l’avviso che si è visto recapitare una cittadina di Aci Sant’Antonio qualche giorno fa dopo avere aperto la corrispondenza. La missiva da parte dell’ufficio tributi del Comune contestava all’utente il pagamento di un centesimo sulla bolletta della Tari del 2015. A sorprendere ancora di più, però, sono state le spese di notifica: seicento volte maggiori del conguaglio da pagare.

Sul piede di guerra il Movimento 5 stelle santantonese. Gli attivisti, raccolta la denuncia della cittadina, hanno puntato il dito contro l’amministrazione attraverso un comunicato di cui si fa portavoce il consigliere comunale Giuseppe Finocchiaro. La macchina amministrativa guidata dal primo cittadino Santo Caruso sarebbe, secondo gli attivisti, responsabile di orrori amministrativi e non concentrata sulla persecuzione ai veri evasori. «Tutto questo nonostante – prosegue Finocchiaro -, il Comune paghi un consulente esterno incaricato dal sindaco per la direzione del servizio finanziario, piuttosto che affidarsi alle risorse interne. Il Movimento Cinque Stelle, inoltre, chiede le scuse da parte dell’amministrazione e che vengano presi provvedimenti nei confronti nel caso in cui sia stato commesso un errore».

Sentite le critiche, il sindaco Santo Caruso non ci sta. E cerca di replicare ai punti messi in risalto dagli attivisti, definendo la notifica di un centesimo un errore da parte degli uffici che avrebbero caricato un cifra errata sul sistema elettronico. «Abbiamo migliaia di utenze e tra queste può succedere che venga caricato un centesimo sulla macchina di calcolo causando questo errore – risponde a MeridioNews -. Stiamo verificando se è stato un caso isolato o ce ne siano stati altri. A noi finora non ne risultano». 

A sentire il sindaco queste cifre recapitate all’utente, compresi i sei euro di notifica, non dovranno essere pagate: «Fino a 12 euro non si paga nulla, in special modo in questo caso dove si tratta di un errore – continua -. Sto facendo dei controlli interni per capire dove sta l’inghippo e, se sarà il caso, prenderemo provvedimenti. Non deve succedere, ma se si tratta di un caso isolato parliamo di un errore che può benissimo capitare. Chiediamo comunque scusa all’utenza». 

Poi Caruso attacca gli attivisti. «Mi si accusa di aver incaricato un consulente esterno: voglio precisare che è tutto falso – precisa -. Queste operazioni vengono svolte dai dipendenti dell’ufficio tributi e da nessun altro». Caruso liquida le critiche lanciate dagli attivisti come sterili. E, qualora dovessero ripresentarsi casi simili, il sindaco invita a segnalarli nelle sedi apposite: «Stiamo parlando del nulla: la nostra posizione dura nei confronti degli evasori continua – osserva -. Poi mi si chiede di crocifiggere un dipendente per un errore. Avrei preferito che una questione del genere venisse fatta attraverso un’interrogazione o denunciata direttamente a noi, piuttosto che fare un comunicato che considero strumentale».


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