U Cursu, patria di tutti gli abusivi E delle bellezze dimenticate

Antico corso, meglio noto come U Cursu, è tra i quartieri più antichi di Catania. Ricco di monumenti artistici, in troppi casi però abbandonati a loro stessi e all’incuria della gente. «E’ il caso del Bastione degli infetti, chiuso da anni. Altre, come le Terme della rotonda sono proprio sconosciute», afferma Valentina Riolo, consigliere della prima municipalità. Un quartiere un po’ dottor Jekyll e mr. Hyde. Di giorno sede universitaria e di notte zona di frontiera. «Basterebbe illuminare correttamente certe piazze per restituirle alla loro bellezza ed evitare che diventino simbolo di degrado e abbandono. Ma comunque devono esserci interventi concreti», sostiene la Riolo. Attività per cui l’amministrazione comunale non vanta certo titoli a tutta pagina. Nota alle cronache è invece la chiusura del centro popolare Experia, occupato sì, ma da un gruppo di ragazzi che faceva attività sociali, dopo scuola, ciclofficina, palestra.

«Di giorno qui è pieno di studenti e di professori. E’ un via vai di automobili. Ma la sera si spengono le luci, la piazza diventa buia e sembra di stare nel Bronx» racconta uno studente che abita vicino all’ex monastero dei Benedettini. Da anni ormai il quartiere ospita l’università in piazza Dante, in piazza Montessori e, da febbraio, anche in via Roccaromana e prolifico è il mercato dell’affitto di camere a studenti, per la maggior parte in nero. «Vivo nella zona di piazza Dante per studio e in cinque anni ho cambiato tre volte appartamento. Ma nessun proprietario mi ha mai proposto di registrare regolarmente il contratto di affitto», racconta Alessia, laureanda in Lingue.

U Cursu è stato rinominato il quartiere universitario, ma non per questo ha perso il suo titolo di quartiere della carne di cavallo. Parliamo degli arrusti e mancia in via Plebiscito che occupano buona parte della strada a discapito della legalità e della viabilità. La zona infatti è tra le più trafficate della città, anche per le numerose scuole e gli ospedali che vi si trovano. «La viabilità intasata, la concentrazione di servizi e la mancanza di ordine pubblico facilitano il lavoro degli scippatori che si muovono a piedi o in sella ai motorini e collezionano furti dopo furti», racconta un operatore del commissariato di polizia giudiziaria di San Cristoforo. «E’ evidente che, dove manca l’intervento dell’amministrazione, la popolazione regredisce. Purtroppo le interrogazioni fatte dal nostro Consiglio di municipalità sono sempre cadute nel vuoto» lamenta Valentina Riolo.

Ma il quartiere vanta anche delle forze positive e attive. Nonostante gli abitanti abbiano risentito della chiusura dell’Experia, il cpo non era il solo centro di attività sociale nella zona. Da dieci anni, infatti, presso l’Istituto Pio IX di via Montevergine, c’è L’ala di riserva, un’associazione di volontari che nei giorni feriali si dedica al recupero scolastico ma anche ad attività di intrattenimento per i minori allontanati dalle proprie famiglie. Un occhio vigile sulle problematiche del quartiere è poi quello del Comitato Antico Corso. Tutte realtà nate però dall’aggregazione spontanea dei cittadini. Un’energia che si scontra con la latitanza dell’amministrazione comunale.

[Foto di @Tchacky’s…]

Federica Motta

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