Turismo per tutti, i luoghi accessibili a Siracusa  «Il viaggio è un diritto che spetta a ogni persona»

«Il turismo è davvero per tutti quando è esperienziale, attento alle esigenze, accessibile e sostenibile». È questa la definizione che dà a Meridionews Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione Sicilia Turismo per Tutti, docente da 20 anni di Tecnica di accoglienza turistica ed esperta di turismo e cultura accessibile. Nata nel novembre del 2014, l’associazione promuove lo sviluppo del turismo culturale accessibile di qualità, sostenibile e responsabile e studia strategie operative per la promozione di iniziative orientate a sviluppare una maggior accessibilità alle risorse turistiche, culturali, religiose, naturalistiche, termali e sportive. A Siracusa, che è risultata essere la prima nella classifica delle Smart city siciliane, molti passi avanti sono stati fatti per cambiare la visione del turismo tradizionale.

«Nella nostra città – racconta Lo Bianco – abbiamo fatto in modo che ci siano le condizioni per un’uguaglianza nell’accesso alla bellezza da parte di tutte le categorie: dalle persone con esigenze speciali alle donne incinte, da chi ha una gamba ingessata a chi non vede o non sente. Fermo restando che si tratta di turismo a tutti gli effetti, tanto che non ci occupiamo di questioni sanitarie o assistenziali». Le necessità non sono per tutti uguali ma «quello che noi facciamo è cercare proprio di annullare le esigenze specifiche rendendo i luoghi accessibili a chiunque». 

Per esempio, ogni settimana al Santuario della Madonna delle Lacrime c’è una messa domenicale che viene celebrata anche nella lingua italiana e inglese dei segni a favore delle persone sorde «cosa che prima avveniva soltanto una volta l’anno» sottolinea la presidente che spiega come «sono state abbattute anche le barriere sensoriali più difficili che sono quelle che riguardano la comunicazione con le persone sorde che, fino a poco tempo fa, erano totalmente escluse dalla vita culturale e turistica». In questo senso sono stati creati dei video e dieci diversi percorsi in Lis (lingua italiana dei segni) fra Siracusa e Noto che comprendono la Cattedrale di Siracusa, il castello Maniace, le Latomie dei cappuccini, la chiesta di Santa Lucia alla Badia, la chiesa di San Giovanni e le Catacombe, il Santuario della Madonna delle Lacrime, il museo archeologico Paolo Orsi, l’intero parco archeologico della Neapolis, e poi anche i principali monumenti della città di Noto e la riserva naturale di Vendicari. «In tutti questi siti – spiega – le guide turistiche sono affiancate da un interprete. Inoltre, dal 2012 il teatro greco di Siracusa è il primo teatro di pietra al mondo in cui si organizza un’intera giornata con due interpreti che traducono le rappresentazioni classiche in lingua dei segni». 

Per le persone cieche e ipovedenti la questione è un po’ più complicata perché «occorrono degli ausili che hanno dei costi – afferma Lo Bianco – e, quindi, spesso è necessario trovare degli sponsorizzazioni per poterle installare». Tuttavia, delle cose importanti nella città aretusea sono state fatte anche in questo versante: innanzitutto presso i siti di maggiore interesse turistico ci sono delle mappe tattili; poi nello spiazzale della Fonte Aretusa, volgarmente detta Fontana delle papere, c’è una targa in braille che racconta la storia e il mito di quel luogo. «Visto che era stata messa quella tradotta in lingua inglese – sorride – ho chiesto che venisse affiancata anche da quella con la scrittura a rilievo». Ancora, il polo museale Paolo Orsi ha tutta una parte interamente tattile, anche nell’area dedicata alla numismatica con monete fatte in braille. E anche nell’anfiteatro romano è stato costruito un percorso tattile oltre a quelli a terra per i ciechi «che va però migliorato – evidenzia la docente – mentre eccellenze in questo senso sono anche il museo privato del papiro Corrado Basile, nell’ex convento di Sant’Agostino in Ortigia, che è un polo tattile e sensoriale all’interno del quale abbiamo creato il percorso al profumo di gelsomino. Restando sempre nell’ambito delle strutture private, c’è anche il museo Leonardo da Vinci sempre in Ortigia che è tattile; la Galleria Monte Vergini che in questo momento ospita la mostra La porta dei Sarcofagi – aggiunge – è totalmente accessibile». 

Le barriere più evidenti sono quelle architettoniche e, a questo proposito, «abbiamo intrapreso – racconta la presidente di Sicilia Turismo per Tutti – una vera e propria lotta contro la sovrintendenza». Attualmente anche le persone in sedia a rotelle, grazie alla realizzazione di una rampa, possono accedere alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia, in piazza Duomo, dove è custodito un grande capolavoro del Caravaggio, Il seppellimento di Santa Lucia. Altri siti pienamente accessibili sono la Cattedrale (entrando dalla parte dell’Arcivescovado), la Biblioteca Alagoniana in piazza Duomo, l’Ipogeo dal lato della Marina, il museo nazionale di palazzo Bellomo grazie all’ascensore, Palazzo Vermexio che è la sede del Municipio comunale, il teatro comunale, il Santuario della Madonna delle Lacrime, il museo Paolo Orsi, le Catacombe di San Giovnni, il Teatro greco, l’anfiteatro romano, l’orecchio di Dionisio. Inoltre anche in carrozzina, è possibile fare tranquillamente tutta la passeggiata in Ortigia. Mentre, fra i luoghi di interesse turistico rilevante, restano ancora off limits la parte del tempio jonico in via Minerva, le latomie dei Cappuccini e l’antico mercato.

Altri progetti sono Siracusa Mare per tutti, che ha portato a 19 le spiagge totalmente accessibili nella provincia aretusea, e la costituzione del comitato Sport per tutti presso la Cittadella dello Sport. «Tutto questo nasce – racconta Lo Bianco – dopo che ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere Roberto Vitali, fondatore e presidente di Village for All. Io sono una tecnica esperta di turismo e ho deciso, solo successivamente, di mettere a disposizione le mie competenze nel settore della disabilità mantenendo un approccio tecnicissimo». Una vera e propria rivoluzione nell’accessibilità al turismo «che comunque è un concetto e un fenomeno sociale – precisa – in continua evoluzione e non è solo una questione etica ma soprattutto un’opportunità di sviluppo dell’economia locale». 

Tanto è stato fatto in città e tanto c’è ancora da fare «a partire dall’aumentare gli stalli per i parcheggi per persone con disabilità – elenca -, capitolo fondamentale è quello dei mezzi di trasporto perché, per esempio, non esiste un servizio con pulmini attrezzati che partono dall’aeroporto di Catania e non ci sono autobus urbani adatti». Poi c’è la questione degli alberghi che ancora si rifanno alla legge che prevede che ci sia una camera attrezzata per ogni dieci posti letto. «Invece ogni stanza dovrebbe essere davvero per tutti con ausili che si aggiungono in base alle diverse esigenze, perché é brutto che una persona con esigenze speciali non possa scegliere una camera con vista mare. Altra questione è che siamo troppo indietro per quanto riguarda le persone con difficoltà cognitive». Da migliorare ancora anche l’ambito della comunicazione delle informazioni relative al turismo per tutti in città «e, in questo, una parte di responsabilità è anche delle pubbliche amministrazioni e delle associazioni di categoria. Tante disabilità – aggiunge Lo Bianco – sono invisibili ma il viaggio è una forma di diritto che spetta a ogni persona e una città accessibile è utile a tutti». 


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