La libreria sociale Mangiacarte organizza, il 28 giugno al cortile della Cgil di via Crociferi, una giornata dedicata al turismo responsabile ed ecosostenibile. Per informare la gente e metterla in contatto con un diverso concetto di viaggio attraverso la rete di tutte le associazioni che se ne occupano a Catania. «Per chi è curioso e vuole viaggiare per conoscere davvero persone e culture nuove», dicono gli organizzatori
Turismo ecosostenibile, a Catania è festa «Viaggiare in modo diverso in tempi di crisi»
L’estate è arrivata e con lei la voglia di viaggiare. A frenare il desiderio di raggiungere terre lontane, però, di questi tempi ci pensa la crisi. Ma c’è un’alternativa ai pacchetti organizzati e alle costose mete turistiche: il turismo responsabile ed econostenibile, fatto di car sharing, viaggi in bici, couchsurfing e campi di lavoro e di volontariato. Realtà alternative al solito viaggio in cui è possibile entrare tramite le associazioni e le reti presenti su internet o nel territorio. Alcune di queste operano a Catania ed è proprio per farle conoscere ai cittadini che la libreria sociale Mangiacarte ha organizzato per il prossimo 28 giugno una festa al cortile Cgil.
Un evento che comprenderà, oltre a banchetti informativi, un giro turistico della città in bici, una mostra fotografica, la presentazione di un libro a la testimonianza di viaggiatori responsabili. «Per informare la gente e farle capire un concetto nuovo di viaggiare e per creare una rete delle associazioni e i movimenti che operano nel settore da anni a Catania ma non sono conosciuti», spiega Lorena Cinquemani, una delle organizzatrici. Tra questi il Gapa, il Cope e Manitese.
«Sono attività no profit – spiega Cinquemani – per cui per fare un’esperienza che ti permette di conoscere veramente la gente e la cultura del posto, lavorando o facendo volontariato o semplicemente essendo ospite di qualcuno e dormendo nel suo divano, basta pagare una tessera, una sottoscrizione». Il turismo responsabile ed ecosostenibile ha come principio il rispetto delle tradizioni, delle culture locali e dell’ecosistema. Un’alternativa al turismo di massa e per cui si prediligono mete non turistiche. Alla città si preferisce il villaggio, per esempio in India e in Africa, alle camere di albergo i divani, agli aerei le bici.
Chi decide di fare questo tipo di esperienza deve avere voglia di fare, di conoscere persone e culture nuove, di adattarsi. «Bisogna partire con lo spirito giusto e fidarsi di chi mette a disposizione la propria casa ed esperienza, perché è gente che crede in una forma di viaggio diversa», dice l’organizzatrice.
[Foto di Couchsurfing]