Si è conclusa oggi la fase di deposito delle richieste di costituzione di parte civile nel procedimento che coinvolge anche il presidente del Calcio Catania per un giro di gare che avrebbe tentato di truccare. A maggio la decisione della giudice. Il Comune non ha ancora preso posizione sulla vicenda
Treni del gol, agenzia scommesse vuole risarcimenti Pulvirenti manca a udienza preliminare del processo
Tra le richieste di costituzione come parte civile, nel procedimento Treni del gol, c’è a sorpresa una società di scommesse austrica. È invece assente il Comune di Catania, che aveva preannunciato la volontá di fare domanda in caso di rinvio a giudizio di Antonino Pulvirenti. Anche alla quarta udienza della fase preliminare, tenuta oggi al tribunale etneo, l’ex presidente del Calcio Catania era assente. La giudice Francesca Cercone deciderà il 12 maggio quali richieste accogliere.
In questo capitolo del processo sulle partite dello scorso torneo di serie B che il patron del club etneo ha confessato di avere tentato di combinare, la giudice valuterá la fondatezza delle richieste di chiunque abbia intenzione di partecipare al procedimento per chiedere i danni alle parti accusate. Oltre alla Figc, alla Lega serie B, ad alcune associazioni dei consumatori tra cui il Codacons e a una decina di tifosi, si è presentata oggi anche la società di scommesse austriaca Sks365 titolare del marchio Planet365.
Era invece assente il Comune. Il sindaco Enzo Bianco, a settembre, aveva preannunciato che l’amministrazione stava valutando la possibilità di costituirsi parte civile qualora Pulvirenti fosse stato rinviato a giudizio. Se procedere o meno contro l’ex presidente e gli altri accusati – tra i quali ci sono anche Pablo Cosentino, ex amministratore delegato della società; Daniele Delli Carri, ex direttore sportivo degli etnei; Fernando Arbotti, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Gianluca Impellizzeri – sarà la giudice Carcione.
Prima però la magistrata dovrà stabilire quali delle parti civili presentatesi finora saranno ammesse all’eventuale fase di giudizio. Intanto la difesa degli accusati si è opposta a tutte le richieste di costituzione di parte civile a eccezione di quelle presentate da Figc, Codacons, e tifosi. A sostenere le ragioni del pubblico etneo la sentenza, presentata dall’avvocata che li rappresenta, che condannò il Bari al risarcimento dei danni morali a seguito di una vicenda similare riguardante il calcioscommesse.