Tremestieri, votata la sfiducia al sindaco Basile: «Violato il volere dei cittadini»

Poche ore fa l’assemblea cittadina di Tremestieri Etneo ha deciso: 14 consiglieri su 19 presenti hanno votato per la sfiducia al sindaco Ketty Rapisarda Basile. «Hanno violato il volere dei cittadini, facendo fuori una persona pulita, trasparente. La politica vuole solo ricatti e minacce: mi hanno chiesto solo poltrone, ma non mi sono piegata ai loro voleri», è il commento amaro dell’ormai ex prima cittadina nei confronti del consiglio che l’ha sfiduciata al termine della seduta, finita intorno alle 22.30.

Adesso Basile vede nei problemi di bilancio del Comune il primo dei problemi che dovrà affrontare il commissario comunale. «Abbiamo un debito lasciato dalle amministrazioni precedenti di oltre nove milioni (per il quale è stato richiesto l’accesso al piano di riequilibrio, ndr). Eppure – prosegue il sindaco – l’immobilismo del consiglio ci è costato un decreto ingiuntivo da più di un milione. E la sola tornata elettorale anticipata costerà tra i 100 e i 150mila euro. Questo significa non avere rispetto dei cittadini», conclude Ketty Rapisarda Basile. Il suo mandato è durato poco più di due anni, esattamente 25 mesi: periodo minimo stabilito per legge per poter procedere alla sfiducia. Si tratta del secondo caso in pochi anni in Sicilia: ad Acireale, nel 1999, il consiglio comunale decise di mettere fine alla sindacatura di Agostino Pennisi. Nel 2003 toccò ai rappresentanti dei cittadini di Giarre dare il ben servito a Giuseppe Toscano.

Quasi a rimarcare le difficoltà di questi 25 mesi a Tremestieri, dove si sono susseguiti ben tre cambi di giunta, l’unico assente alla votazione in consiglio era proprio uno dei consiglieri di quella che fino a pochi giorni fa era un’esile maggioranza: Giuseppe Anastasi, capogruppo di Tremestieri Attiva. Il progetto civico della moglie dell’ex sindaco Nino Basile – dal quale Ketty Rapisarda ha preso il cognome – non ha del resto mai ha avuto vita facile: eletta al ballottaggio contro Santi Rando, la sua maggioranza è andata avanti con difficoltà, con ben tre cambi di giunta e l’appoggio esterno dei quattro consiglieri di Tremestieri bene comune. Gruppo che adesso rivendica, per voce del vicepresidente del consiglio Alessandro Consoli «la coerenza di una scelta per la città», ovvero il voto di sfiducia. E si dice già pronto a ripartire «con un volto giovane da presentare come candidato a sindaco nell’aprile 2015».

 


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«Mi hanno chiesto solo poltrone, ma non mi sono piegata ai loro voleri». È amaro il commento di Ketty Rapisarda Basile al termine della votazione che ieri sera, intorno alle 22.30, l'ha sollevata dall'incarico di prima cittadina del Comune etneo. Una maggioranza schiacciante, di 14 consiglieri su 19 presenti, ha decretato la fine del suo mandato dopo poco più di due anni. Adesso la Regione dovrà nominare un commissario che prenda le funzioni di amministrazione e assemblea cittadina. E, tra gli ex consiglieri, c'è chi pensa già alle elezioni di aprile 2015

«Mi hanno chiesto solo poltrone, ma non mi sono piegata ai loro voleri». È amaro il commento di Ketty Rapisarda Basile al termine della votazione che ieri sera, intorno alle 22.30, l'ha sollevata dall'incarico di prima cittadina del Comune etneo. Una maggioranza schiacciante, di 14 consiglieri su 19 presenti, ha decretato la fine del suo mandato dopo poco più di due anni. Adesso la Regione dovrà nominare un commissario che prenda le funzioni di amministrazione e assemblea cittadina. E, tra gli ex consiglieri, c'è chi pensa già alle elezioni di aprile 2015

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«Mi hanno chiesto solo poltrone, ma non mi sono piegata ai loro voleri». È amaro il commento di Ketty Rapisarda Basile al termine della votazione che ieri sera, intorno alle 22.30, l'ha sollevata dall'incarico di prima cittadina del Comune etneo. Una maggioranza schiacciante, di 14 consiglieri su 19 presenti, ha decretato la fine del suo mandato dopo poco più di due anni. Adesso la Regione dovrà nominare un commissario che prenda le funzioni di amministrazione e assemblea cittadina. E, tra gli ex consiglieri, c'è chi pensa già alle elezioni di aprile 2015

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