Trasporti/ La guerra delle Isole minori: Morace (Ustica lines) querela la ex Siremar

La gara per la vendita della Sirmar è da rifare. Lo hanno stabilito i giudici del Cga, circa un mese fa, togliendo il bocconcino dalla bocca della Compagnia delle Isole, che si era aggiudicata la gara per l’acquisto della società di navigazione pubblica siciliana.  Controllata dall’armatore Salvatore Lauro attraverso la Mediterranea Holding di Navigazione, la Compagnie delle Isole, è per il 43 per cento è in mano alla Regione Siciliana. Una aggiudicazione controversa, che già una volta era stata bloccata. Al centro del contenzioso la garanzia fidejussoria prestata dalla Regione siciliana a Unicredit, a sua volta garante di Compagnia delle Isole, e ritenuta illegittimo aiuto di Stato.

Sentenza poi annullata, così la Compagnie delle Isole è andata avanti. E  non si è certo distinta per efficienza. Basta sentire i lampedusani che contro la Compagnia delle Isole hanno organizzato una marea di proteste per disservizi pesanti.

In ogni caso, la sentenza del Cga  dello scorso Febbraio, ha detto la sua ristabilendo il blocco della vendita. Cosa che ha smosso le acque delle società di navigazione. In ballo ci sono i collegamenti con le isole minori siciliani, tema da sempre problematico, e comunque un grosso affare. Ci sono i finanziamenti nazionali e regionali che vengono erogati per assicurare un servizio essenziale, i collegamenti fra la Sicilia le Eolie, le Egadi, Ustica, Pantelleria e le Pelagie.

Le cronache di oggi registrano una querela per diffamazione a mezzo stampa del Presidente dell’Ustica Lines Vittorio Morace, contro i vertici della Compagnie delle Isola,  in particolare nei confronti di Salvatore Lauro ed Alessandro Seminara:

“Intendo tutelare la mia azienda da una campagna denigratoria messa in atto dalla Compagnia delle Isole dopo la sentenza del Consiglio di Stato che l’ha vista soccombente. E’ chiaro l’intento di volere screditare un concorrente e di operare un’indebita pressione sull’ente appaltante-dice Morace in una nota.

In particolare, nei diversi articoli giornalistici pubblicati nei giorni successivi la sentenza, che riportavano le dichiarazioni di Lauro e Seminara, veniva allusivamente sostenuto che l’Ustica Lines riceverebbe un trattamento preferenziale nella predisposizione e nell’aggiudicazione di gare d’appalto pubbliche, con il chiaro intento di “denigrare – è scritto nell’atto di denuncia – il ruolo commerciale della società, di screditare un concorrente (dotato di una flotta ben più moderna ed attrezzata) in una gara (ancora aperta) e dall’altro di operare un’indebita (attraverso i media di settore) pressione sull’ente appaltante”.

“Mi sono visto costretto a presentare denuncia per diffamazione – aggiunge  Morace – per tutelare la mia azienda e coloro che vi lavorano da una campagna denigratoria messa in atto dalla Compagnia delle Isole. Evidentemente i vertici della Società continuano a non avere ben chiaro il concetto di libera concorrenza e ritengono che con accuse infamanti e prive di fondamento possano raggiungere l’obiettivo di mettere in difficoltà un’azienda come l’Ustica Lines la cui unica responsabilità è quella di avere negli anni investito per migliorare i propri servizi a beneficio dell’utenza. Sarà la magistratura a questo punto a valutare tali atteggiamenti.

Da parte mia non posso non rilevare che gli atteggiamenti diffamatori nei confronti dell’Ustica Lines fanno seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che, così come aveva già fatto il TAR Lazio, ha accolto la domanda di annullamento degli atti che avevano condotto alla cessione di Siremar in favore di Compagnia delle Isole”.


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La gara per la vendita della sirmar è da rifare. Lo hanno stabilito i giudici del cga, circa un mese fa, togliendo il bocconcino dalla bocca della compagnia delle isole, che si era aggiudicata la gara per l'acquisto della società di navigazione pubblica siciliana. Controllata dall'armatore salvatore lauro attraverso la mediterranea holding di navigazione, la compagnie delle isole, è per il 43 per cento è in mano alla regione siciliana. Una aggiudicazione controversa, che già una volta era stata bloccata. Al centro del contenzioso la garanzia fidejussoria prestata dalla regione siciliana a unicredit, a sua volta garante di compagnia delle isole, e ritenuta illegittimo aiuto di stato.

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