Torna in carcere colui che era stato considerato dall'accusa il numero uno della Caritas diocesana. Secondo quanto ricostruito, il sacerdote avrebbe chiesto favori sessuali in cambio del riconoscimento dello status di rifugiato
Trapani, confermata la condanna per Sergio Librizzi Il sacerdote accusato di abusi sessuali ai migranti
Sesso in cambio dello status di rifugiato. Era stata questa l’accusa mossa nei confronti di colui che è stato indicato come il numero uno della Caritas diocesana di Trapani, Sergio Librizzi. Il sacerdote è tornato in carcere. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la sentenza di condanna a sei anni inflitta dalla Corte di Appello. Librizzi era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e corruzione. In qualità di componente della Commissione per il riconoscimento dello status di richiedente asilo era accusato di avere ottenuto prestazioni sessuali dai migranti in cambio di favori nella pratica per il permesso di soggiorno. Arrestato nel giugno del 2014, condannato in primo grado a nove anni, la pena era stata confermata dalla Corte di Appello di Palermo.
La Cassazione aveva però annullato la sentenza con rinvio, dopo che, nel secondo processo di appello, era stato condannato a sei anni due mesi e 20 giorni, modificando il reato in induzione alla corruzione. Il prete ha già scontato quattro anni, dovrà scontare il residuo della pena nel carcere di Termini Imerese.