«Ripartire dopo un anno di stop è entusiasmante e stimolante» dice a MeridioNews Vincenzo Barreca, uno dei fondatori di quello che è diventato negli anni uno dei più importanti festival di musica Indie d'Europa, che quest'anno presenterà anche importanti novità
Torna l’Ypsigrock dopo un anno di stop forzato per il Covid «Stanchi ma contenti e con una line up di altissimo livello»
È nato nel 1997 su iniziativa di alcuni giovani del luogo appassionati di musica indie e alternative-rock per portare i propri artisti preferiti fino a Castelbuono, borgo siciliano in provincia di Palermo. Oggi Ypsigrock è il primo boutique festival d’Italia, un evento musicale cioè con presenze inferiori alle diecimila persone, con progetti eccentrici e animati dal tocco personale e originale delle organizzazioni, in grado di distinguersi per l’intimità e il senso di comunità che si viene a creare nelle location che li ospitano. Punto di riferimento europeo degli appassionati di cultura indie che quest’anno torna, dopo un anno di stop causa Covid, con la sua 24esima edizione, che si svolgerà dal 5 all’8 agosto proprio a Castelbuono.
«Ripartire dopo un anno di stop è entusiasmante e stimolante – racconta a MeridioNews Vincenzo Barreca, fondatore e direttore artistico di Ypsigrock insieme a Gianfranco Raimondo – Naturalmente dobbiamo far fronte a tutte le normative, molto restrittive, che ci impongono una serie di limitazioni. Che però – aggiunge – sposiamo volentieri comprendendo la situazione. Siamo pronti a far divertire le persone in piena sicurezza». Meno posti nell’area concerti, distanziamento, posti assegnati, capienza ridotta di un quarto rispetto al solito. «Iniziamo il 5 agosto, il giorno prima dell’introduzione del green pass obbligatorio, e quindi tutti i nostri ospiti dovranno avere il certificato del vaccino o di un tampone effettuato entro le 48 ore precedenti all’evento». Se ha creato delle difficoltà? «Crediamo che il nostro pubblico sia fatto prevalentemente da gente sensibile a questo genere di problematiche. A chi ci ha contattato, abbiamo spiegato cosa poter fare per assistere agli spettacoli, nessuno si è lamentato».
Le uniche richieste di rimborso sono arrivate da chi vive fuori ed evita di viaggiare. E sono stati tutti rimborsati. Mentre chi ha acquistato la Christmas box, prodotto che è stato venduto l’ultima volta nel 2019, ha confermato la presenza al Festival. «La risposta c’è e capiamo tutti quelli che non hanno la possibilità di venire perché magari, dopo un anno, hanno impegni di lavoro o impedimenti vari. A chi ci ha chiesto, abbiamo addirittura spostato il biglietto per il 2022».
Saranno dunque gli apripista di questa nuova gestione, ma sembra tutto fattibile. Anche se l’impegno, e non solo quello economico, non sarà indifferente. «È importante non fermarsi per due anni di fila e dare un segnale di esistenza, ripartenza e rinascita – dice Vincenzo Barreca – Certo che non mancherà quello spirito Ypsi & Love che ogni anno caratterizza l’evento. Quattro giorni in cui gli ypsini, il popolo che gravita attorno al microcosmo di Ypsigrock, si mescolano alla comunità di Castelbuono, esaltando quell’intima atmosfera familiare caratterizzata da un’attitudine genuina al divertimento condiviso che rende l’esperienza Ypsigrock unica e inimitabile.
«Quest’anno abbiamo una line up che, a dispetto della capienza di cui parlavo prima, è di altissimo livello. Avremo Iosonouncane, la band italiana del momento, Dardust, che è colui che sta dietro a molti dei grandi successi degli ultimi anni della musica italiana. Parlo di La rappresentante di lista, Madame e di tutti quei gruppi che in questo momento hanno qualcosa da dire». Porterà sul palco di Ypsigrock un progetto alternativo da solista, che presenterà per la prima volta in Sicilia, proprio in occasione di Ypsigrock. «Siamo molto contenti di ospitare i Molchat Doma, band bielorussa che propone musica dark simile, per certi versi, ai Joy Division e star di Tik Tok, e Pongo, portoghese che si esibirà con uno spettacolo che abbiamo visto due anni fa in Olanda e che abbiamo subito bookato intuendone subito le potenzialità».
Uno degli eventi a cui gli organizzatori tengono di più, quest’anno, è la residenza artistica che prende il nome di The sound of this place, organizzata in partnership con l’Ambasciata del Canada in Italia, l’Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma e il Goethe Institut Palermo. Una serie di artisti è già a lavoro per produrre un’opera originale per il Festival. Non si sono mai visti e stanno creando insieme il “suono di questo posto”, che verrà proposto per la prima volta sul palco di Ypsigrock e che poi girerà tra vari Festival. «Insomma, siamo stanchi ma contenti. Organizzare un evento del genere in questo periodo ti sottopone a un carico di stress non indifferente. Ma siamo contenti di esserci e di fare il Festival. E poi, il nostro pubblico ci premierà anche per questa perseveranza».