Gli apparecchi saranno disponibili in punti strategici - scuole, farmacie rurali, sedi universitarie, stazioni ferroviarie - e saranno utilizzati da personale formato. Presto sarà possibile anche geolocalizzarli, così da permettere ai soccorritori di individuare i dispositivi più vicini
Ti abbiamo a cuore, progetto per potenziare i primi soccorsi Oltre 300 defibrillatori distribuiti in tutta la Sicilia
Distribuire defibrillatori semiautomatici esterni, i cosiddetti Dae. È questo l’obiettivo del progetto Ti abbiamo a cuore curato dalla società Seus (Sicilia emergenza-urgenza sanitaria) e coordinato dal dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute. Secondo studi del settore, le manovre di primo soccorso se prestate immediatamente contribuiscono a salvare il 30 per cento in più di persone colpite da arresto cardiaco. Un defibrillatore e il suo corretto utilizzo, dunque, possono avere un enorme impatto tanto in zone molto frequentate quanto in luoghi isolati.
Il progetto, partito due anni fa, prevede la diffusione capillare di 310 dispositivi, la formazione di cinque operatori per ogni apparecchio e l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione sul tema. Il secondo step permetterà di georeferenziare i defibrillatori, così da permettere ai soccorritori del 118 di individuare quello più vicino. Entro il 2014 i dae – modello Philips HeartStart FRx – verranno collocati in luoghi pubblici individuati strategicamente: scuole, farmacie rurali, Comuni, carceri e istituti penali minorili, parchi archeologici, teatri, stazioni ferroviarie. I defibrillatori saranno disponibili anche in tutte le isole minori e in tutti gli atenei siciliani. I dispositivi saranno divisi in 160 da trasporto, 150 in teca e 20 da utilizzare per la formazione del personale delle centrali operative del 118.
Il defibrillatore ha un sistema di telecontrollo, così da permettere ai tecnici di intervenire da remoto. Il registro con la disposizione degli apparecchi, i collaudi e i nomi delle persone autorizzate a utilizzarli sono già consultabili dagli addetti ai lavori, Regioni, Asl e soccorritori.