Secondo incontro del Future Film Festival che si apre con Matt Aitken, digital modeling supervisor di Weta Digital
The visual Effect of King Kong
Il secondo incontro del Future film Festival si apre con Matt Aitken, supervisore di King Kong e già coordinatore degli effetti de “Il Signore degli Anelli”.
Aitken apre il suo intervento ricordando come King kong sia un personaggio interamente digitale, il quale ha arrecato non pochi problemi allo staff che lo ha dovuto creare, renderlo “vivo” e credibile. I creatori di King kong si sono basati su delle foto e dei filmati di gorilla in natura, dai quali hanno ricavato un modello in resina su cui poi è stato creato il modello digitale, che a sua volta è stato adattato alle esigenze del regista. Per ricreare la pelle di Kong è stata effettuata una scansione laser aggiungendo vari livelli di texture, in modo da ottenere il miglior risultato, sono stati, poi, aggiunti molti dettagli, come tagli e cicatrici per rendere il tutto più reale. Per ciò che concerne le proporzioni si sono curati molto i giochi di camera.
La parte superiore della faccia di King kong è realizzata con la stessa tecnologia, adoperata nel Signore degli Anelli per animare il Gollum. Essendo però, King Kong, un gorilla e avendo quest’ultimo una mimica facciale “estrema” con movimenti molto ampi delle mascelle e del volto, ad esempio mascelle ferratissime o estremamente spalancate, è risultato necessario creare un software speciale, per poter rendere al meglio le pose, quindi poi successivamente sono state applicate delle texture fino ad ottenere il risultato ottimale. La sfida più ardua per gli sviluppatori di Kong è stata sicuramente la realizzazione di una pelliccia che potesse reagire in maniera fluida con i movimenti del gorilla. Sono stai usati svariati “Maps” per la densità e quantità di pelliccia e dei “deformer” dinamici che hanno permesso delle veloci modifiche a seconda delle necessità. Per fare ciò sono state usate 4000 deformer per circa 4.000.000 di peli per oltre 500.000.000.000 di peli renderizzati. Altra complicanza presentatasi agli sviluppatori sono stati i combattimenti di Kong che lo vedevano spostarsi nella giungla o nella città interagendo con l’ambiente e quindi sporcandosi o bagnandosi. Per ottenere un effetto credibile di pelo bagnato si è usato un software di “grooming”, invece per la neve sono state create delle particelle, per ogni fiocco di neve tra i peli di Kong, che a loro volta sono state completamente renderizzate. Per quanto riguarda la recitazione dello “scimmione” si è ricorsi ad una tecnica mista tra keyframe e motion capture, in proporzione del 50%. diverse animazioni sono state costruite su dei filmati in modo da ottenere un risultato di movimento si esattamente come quelli fatti dai gorilla in natura. Le espressioni di kong sono state ralizzate tramite il metodo della motion capture, ossia sono stati posti dei sensori (marker) sul viso dell’attore Andy Serkis, che ha dato vita alle espressioni del Gollum de “Il Signore degli Anelli”, e attraverso l’uso di questi, il computer ha registrato i movimenti e tramite un software realizzato appositamente per questo film si è riusciti a trasferire le espressioni del viso umano su una fisionomia da gorilla.
Le ambientazioni in King Kong sono state realizzate interamente in computer grafic. Anche le inquadrature aeree di New York sono interamente digitali. Per ricreare la città è stato usato un dataset creato per gli uffici pubblici e per le amministrazioni locali, che riproduce gli edifici della città di New York, questi modelli sono realizzati in bassa definizione e spesso i palazzi sono rappresentati da semplici cubi. Il lavoro dei grafici e animatori è stato quello di portare tutto all’aspetto della città al 1933, anno in cui è ambientato il film, ricostruendo tutta Manhattan, Brooklyn e il Queens oltre ai palazzi si sono ricostruiti degli elementi architettonici come porte, scale, etc. I palazzi sono stati modificati rifacendosi a delle foto di New York degli anni trenta, dando dei colori in base al bianco e nero delle stesse. Molti palazzi sono stati realizzati completamente in Computer Grafic, come ad esempio l’Empire State Building, per esempio, che è stato creato secondo i progetti originali. Per le scene girate in città è stato creato un set molto ampio con una scenografia “bassa”, nel senso che le costruzioni arrivavano all’altezza di un primo piano ed essendo King Kong alto sette metri, è stato necessario estendere gli edifici con l’ausilio della computer grafic. Per ricreare le folle è stato usato “Massive”, lo stesso software de “Il Signore degli Anelli” che in King Kong oltre che alle persone è stato applicato alle automobili. Il medesimo set, grazie alla computer grafic è stato riadattato a varie zone di New York. Le comparse digitali, i palazzi e le auto sono mischiate in maniera sapiente nel set, non vi è una linea netta di confine, in modo da non essere facilmente individuabile e notare la differenza tra la parte girata in presa diretta e quella rielaborata, o addirittura, creata in computer Grafic.