Nonostante l'assenza di testimonianze gli investigatori sono risaliti all'autore grazie alle riprese di un sistema di videosorveglianza. L'autore è Enrico Gagliano, 53enne residente della zona che si è autoaccusato dopo essere stato fermato. La vittima, il giovane Giuseppe Marino, dopo l'operazione, resta in prognosi riservata
Tentato omicidio a Librino, arrestato un uomo Coltellata a termine di una lite per futili motivi
Il cerchio è stato chiuso nel tardo pomeriggio di ieri. Ha un nome e cognome l’autore del tentato omicidio lungo viale Librino. Si tratta del cinquantatreenne Enrico Gagliano, pregiudicato per reati legati alla droga e residente della zona, individuato grazie alle immagini di un sistema di videosorveglianza presente sul posto. L’uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori guidati dal capo della squadra mobile Antonio Salvago, ha colpito il giovane Giuseppe Marino con un coltello al termine di una lite per futili motivi. Dopo essere stato rintracciato, Gagliano è stato condotto negli uffici della squadra mobile etnea dove si è autoaccusato del fatto di sangue.
Gli agenti hanno individuato anche l’arma utilizzata. Si tratta di un coltello a serramanico ritrovato all’interno di un cassonetto della nettezza urbana. Una lama lunga sette centimetri con la quale il giovane è stato colpito all’altezza dell’addome poco prima delle 14. Dopo l’aggressione Marino era stato accompagnato all’ospedale Vittorio Emanuele dalla madre. Nel nosocomio è stato sottoposto a un intervento chirurgico e attualmente si trova in prognosi riservata, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Ad allertare la polizia sono stati i medici del pronto soccorso.
Il ventiquattrenne, in passato raggiunto da alcuni avvisi orali e da denunce per guida senza patente, è il figlio di Raffaele Marino. Il padre è un nome noto alle cronache giudiziarie cittadine perché ritenuto, insieme agli altri figli Alessio e Gaetano, l’autore dell’omicidio di Rosario Sciuto, conosciuto con l’appellativo di U sucaru. Noto esponente del clan Mazzei ucciso nel 2011 per motivi che sarebbero riconducibili sia alla gestione della piazza di spaccio, tra viale Librino e viale Castagnola, ma anche per vicende sentimentali in cui il giovane Gaetano sarebbe stato coinvolto con la figlia di Sciuto.
Dopo essersi autoaccusato Gagliano è stato condotto nel carcere di piazza Lanza e dovrà rispondere del reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da taglio.