Il garante dei diritti dei detenuti per la Regione Siciliana Giovanni Fiandaca valuta la richiesta di ripristinare le telefonate giornaliere, così come è stato durante il periodo di emergenza per la pandemia da Covid-19. «È una richiesta collettiva dei detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo – spiega il garante – Ho più volte contattato la direttrice dell’istituto […]
I detenuti palermitani chiedono di ripristinare le telefonate quotidiane come durante il Covid
Il garante dei diritti dei detenuti per la Regione Siciliana Giovanni Fiandaca valuta la richiesta di ripristinare le telefonate giornaliere, così come è stato durante il periodo di emergenza per la pandemia da Covid-19. «È una richiesta collettiva dei detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo – spiega il garante – Ho più volte contattato la direttrice dell’istituto penitenziario, sollecitando a prendere in considerazione nel modo più comprensivo possibile, quanto richiesto dalla maggioranza della popolazione carceraria». L’istanza, infatti, è stata firmata da 793 detenuti del carcere palermitano che hanno chiesto il ripristino dei colloqui telefonici quotidiani. L’istanza, il 27 gennaio, era stata inviata al garante dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta.
La richiesta, otto pagine scritte a penna dal palermitano Ludovico Collo – che è il primo firmatario – ha l’obiettivo di mantenere delle regole introdotte nel periodo pandemico relative ai contatti telefonici tra i detenuti e i propri familiari, e anche con gli avvocati difensori. «Da quel che ho compreso – continua Fiandaca nella sua nota inviata al legale – in linea tendenziale si è favorevoli a consentire un numero di telefonate maggiore di quello regolamentare. Ma – aggiunge il garante – non si potrà perpetuare il regime eccezionale delle telefonate giornaliere, una volta che occorre ritornare a un regime di normalità. Non è escluso che in proposito saranno date indicazioni anche da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap)».