L'azione dimostrativa dopo i controlli della polizia giudiziaria: «È una risposta ironica alla burocrazia che non comprende il senso dell'occupazione, iniziata nel 2011», spiegano gli occupanti. Tra i testimonial ci sono Mario Rapisardi, Filippo Eredia e altri uomini illustri. Guarda le foto
Teatro Coppola, la protesta dalle statue di villa Bellini Un’attivista: «Non ci sono gestori, appartiene a tutti»
Decine di cartelli con la scritta «Il teatro Coppola lo gestisco io» sono stati appesi ai busti degli uomini illustri che fissano i passanti in uno degli scorci più conosciuti della villa Bellini di Catania. È l’azione dimostrativa ideata dagli attivisti che dal 2011 occupano i locali del teatro: «Rispondiamo con ironia alle autorità che, anche di recente, sono venute a chiederci i documenti per individuare chi gestisce il teatro», spiega a MeridioNews un’attivista. Anche oggi la polizia municipale si è interessata della protesta cercando di capire chi abbia posizionato le scritte.
Filippo Eredia, Mario Rapisardi, Nino Martoglio sono solo alcuni dei testimonial del messaggio con cui l’assemblea degli occupanti vuole ribadire «che non ci sono dei gestori ed è inutile cercarli. Il teatro Coppola è di tutti. Tanto che ogni decisione viene presa lunedì in assemblea». Un appuntamento aperto alla cittadinanza. I controlli delle autorità, anche quelli svolti oggi dai vigili urbani, sono giudicati «ridicoli perché l‘occupazione come la protesta, è un atto politico che sfugge alla logica della burocrazia».
È dal 2011 che gli attivisti sono entrati nel teatro rimettendolo in funzione e riaccendendo i riflettori su spettacoli di vario genere, come anche «su produzioni originali che non trovano spazio sugli altri palchi della città», sostiene l’attivista. Ma anzitutto la scelta di occupare nasce con l’intenzione di recuperare un bene cittadino «abbandonato, sul quale erano stati fatti investimenti poco chiari». Azione che tuttavia non ha smosso la politica: «Noi non abbiamo mai cercato il dialogo con il Comune, ma non abbiamo nemmeno chiuso le porte. Nessuno però si è fatto vivo».
Il teatro Coppola, già nel 2009, era stato inserito dal Comune nell’elenco dei beni da vendere. «La possibilità di un intervento delle autorità, che ci faccia chiudere – aggiunge – è sempre messa in conto». Intanto continuano gli spettacoli scelti e proposti dall’assemblea. Ad aprile è previsto un evento con protagonista Flavio Giurato. Mentre il prossimo appuntamento nel fitto calendario è con la musica. Giovedì si esibiscono Gaia Mattiuzzi e Francesco Cusa, per lo spettacolo dal titolo Skinshout.
A sintetizzare il senso dell’azione dimostrativa, che presto potrebbe estendersi anche ad altre statue della città, è il comunicato apparso nella pagina Facebook che informa sulle attività del teatro: «Chi gestisce il Teatro Coppola? Noi lo capiamo perfettamente che non ci siete abituati, che il solo provare a immaginare una cosa del genere provoca lo scompiglio fra i vostri neuroni di carta bollata. Volete dei nomi e mandate le guardie: noi vi diamo i documenti, ma i nomi vi tocca chiederli uno per uno a tutti quelli che il Teatro Coppola lo attraversano da quattro anni».