Nel reparto di cardiologia dell'ospedale Cannizzaro stanotte si è presentato il 71enne giudice Impallomeni. L'uomo è stato arrestato ieri con l'accusa di corruzione in atti giudiziari, all'interno dell'operazione Tax free condotta dalla procura di Catania. Il legale Pino Napoli dichiara: «Ho presentato istanza per domiciliari»
Tax free, malore per indagato Filippo Impallomeni Il legale: «È cardiopatico, ha già cinque bypass»
Ha trascorso la notte in ospedale, nel reparto di cardiologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, il presidente dell’ottava commissione tributaria della provincia di Catania Filippo Impallomeni. Il 71enne ex dirigente del ministero delle Finanze e dell’economia – in pensione dal 2010 – è stato arrestato ieri per corruzione in atti giudiziari, insieme ad altre quattro persone tra le quali l’imprenditore Giuseppe Virlinzi. Impallomeni è accusato dalla procura etnea di avere beneficiato per cinque anni di auto e di servizi della concessionaria Ford Virauto di Virlinzi, in cambio di pronuciazioni favorevoli all’imprenditore catanese in alcune sentenze.
Il giudice tributario ieri sera ha accusato un dolore al petto. Arrivato all’ospedale catanese «è stato ricoverato e i medici hanno provveduto a effettuare gli accertamenti del caso. Il tempo di permanenza del paziente dipenderà dall’esito degli esami clinici del caso», spiegano dal presidio ospedaliero. Il legale di Impallomeni, l’avvocato Pino Napoli, afferma che il suo assistito «nella sua vita, ha subito cinque operazioni per l’inserimento di altrettanti bypass. È cardiopatico da tempo». Motivo per cui il penalista catanese ha presentato «un’istanza per il conferimento degli arresti domicialiari». A verificare le condizioni di salute dell’indagato saranno i medici legali della procura catanese. «Stiamo aspettando la loro visita», precisa il legale Napoli. Nel frattempo il giudice per le indagini preliminari Marina Rizza ha già fissato gli interrogatori di garanzia per giovedì mattina, nel carcere di piazza Lanza.
Filippo Impallomeni, laureato in Giurisprudenza nel 1969 e avvocato dal 1982, ha ricoperto cariche di prestigio nelle amministrazioni etnee. Direttore provinciale del Tesoro di Catania dal 1988 fino al 2010, nonché reggente delle relative direzioni per le provincie di Enna, Messina e Siracusa. E ancora, giudice tributario e vicepresidente di sezione della Commissione provinciale tributaria di Catania. Componente del comitato regionale di controllo (Coreco) per la sezione catanese, su designazione ministeriale.
Nella sua carriera Impallomeni è stato anche esponente del consiglio di amministrazione della società Sifi (Società industria farmaceutica Italia) di Aci Sant’Antonio e presidente dell’azienda partecipata Asec Trade nel 2013, su mandato dell’allora sindaco Raffaele Stancanelli. Tra i casi di cui si è occupato il giudice Impallomeni figura anche l’indagine per elusione fiscale a carico dell’editore del quotidiano La Sicilia Mario Ciancio. Nel 2014 il presidente della commissione tributaria si era espresso in maniera contraria a una richiesta di sequestro da parte della procura della Repubblica di Catania del patrimonio di Ciancio.