Gli agenti del commissariato hanno fermato Pietro Barca, nativo del posto, con l'accusa di essere l'autore dei roghi che hanno messo in apprensione i residenti della località turistica. A incastrare l'uomo le registrazioni del sistema di videosorveglianza comunale. Sconosciuto, per adesso, il movente. Guarda il video
Taormina, quattro auto a fuoco in pochi giorni Arrestato il presunto piromane: è un 50enne
Gli agenti del commissariato di Taormina lo hanno bloccato nei pressi dell’ennesima auto andata a fuoco. Pietro Barca, 50 anni, nativo della località turistica e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per incendio doloso in flagranza di reato. Adesso l’obiettivo degli inquirenti è capire se sia davvero lui il piromane che da domenica scorsa ha messo in apprensione la città. In cinque giorni si sono registrati ben quattro incendi e sono andate a fuoco sei vetture.
L’episodio per il quale è finito in manette Barca, e l’unico del quale al momento viene ritenuto responsabile, è stato compiuto venerdì sera in via Pirandello ai danni di una Bmw Z4 di proprietà di un uomo di Giarre. Il fatto si era verificato vicino Porta Messina, in pieno centro storico. Il sistema di videosorveglianza comunale ha immortalato Barca mentre cospargeva di liquido infiammabile la cappotta in tessuto dell’auto e gli dava fuoco. Aveva parcheggiato la sua moto Ape poco distante. Poi, rapido e veloce, si era avvicinato all’auto dando il via al rogo. Poco meno di tre minuti per riuscire a portare a termine l’operazione, compreso il maldestro tentativo di indossare il giubbotto al rovescio – lato interno di colore nero – prima di entrare in azione e rinfilarlo correttamente – lato esterno colore rosso – a incendio consumato, per depistare possibili testimoni e simulare un’identità diversa.
Da giorni i poliziotti, coordinati dal vicequestore Vincenzo Coccoli, avevano avviato indagini per chiarire le cause e gli eventuali responsabili degli incendi. Gli appostamenti hanno portato a una svolta con l’arresto del piromane, per il quale è stato previsto il giudizio con rito direttissimo. Ignote al momento le ragioni che lo hanno spinto a dare fuoco all’auto. Rinvenuto sulla moto Ape dell’uomo anche il bidone contenente residui di liquido infiammabile.
La sequenza di auto incendiate e di paura in città era iniziata nella notte tra domenica e lunedì scorso, quando erano andate a fuoco le prime autovetture parcheggiate al Terminal Bus di via Pirandello: una Seat e una Renault, mentre era stata soltanto lambita dalle fiamme una Suzuki. Successivamente, nella notte tra giovedì e venerdì, si era verificato un altro rogo e a finire bruciata era stata una Toyota Auris, parcheggiata in via Pirandello e di proprietà di una residente della zona. Ieri sera, infine, l’incendio della Bmw.