Dopo la riunione di ieri in quinta Commissione accolte oggi alcune delle richieste degli enti che si sono visti drasticamente ridurre i contributi da parte di palazzo dei Normanni per le proprie attività. C'è infatti l'ok alla risoluzione presentata dopo il tavolo tecnico, con il governo regionale che si impegna a prevedere uno stanziamento superiore e a rivedere le modalità di ripartizione delle somme
Tagli alle associazioni antimafia e culturali La Regione approva l’incremento dei fondi
Le associazioni antimafia e culturali tirano un sospiro di sollievo. Oggi è stata approvata oggi la risoluzione della V Commissione presieduta da Luca Sammartino che impegna il governo regionale: a prevedere uno stanziamento superiore per gli enti beneficiari in base al bando di cui all’articolo 128 della l.r. 11/2010; a rivedere le modalità di ripartizione delle somme a partire dal 2018, al fine di poter garantire il perseguimento di finalità di interesse pubblico e a introdurre la proroga del termine al 30 giugno 2018 per la rendicontazione degli enti.
Sono state così accolte alcune delle richieste presentate proprio dalle associazioni che ricordiamo sono: Centro studi ed iniziative culturali Pio La Torre, ARCI Sicilia, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Centro Studi Feliciano Rossitto, Istituto Gramsci, Fondazione Gaetano Costa, Fondazione Giovanni Chinnici, Fondazione Falcone, Fondazione Mandralisca e Fondazione Buttitta, che oggi esprimono apprezzamento.
In particolare, le richieste, illustrate da Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi Pio La Torre, erano quelle di: «Rimodulare gli stanziamenti alle associazioni e introdurre dal prossimo anno una programmazione triennale degli interventi, garantire una maggior precisione dei tempi di erogazione dei contributi e distinguere i canali di finanziamento delle associazioni culturali antimafia da altre associazioni che si occupano di tutt’altro, come sagre paesane e discoteche».