Da Mondello - tra le cinque migliori spiagge al mondo - allo Stretto, passando per Ragusa e lo Stagnone di Marsala, dove si pratica il kitesurf. Cresce il numero di appassionati, ma un evento internazionale è stato bloccato dal ricorso dei privati, mentre c'è chi è costretto ad affiliarsi alla federazione tedesca
Surf, la Sicilia può fare concorrenza alla California Condizioni top, ma burocrazia e poca promozione
La Sicilia come la California o l’Australia? In tema di surf sembrerebbe di sì. L’isola sembra non avere nulla da invidiare alle più blasonate spiagge della California o dell’Australia. Gli appassionati di questa disciplina, infatti, tramite il portale Paesionline.it, hanno eletto Mondello tra le cinque spiagge migliori al mondo per cavalcare le onde. Mentre sia lo Stretto di Messina, sia la zona del Ragusano presentano condizioni ideali per praticare questo sport.
A Messina c’è chi lo pratica da quasi quarant’anni. Giovanni Landi dalla fine degli anni Settanta gestisce il Wind Surf Club, una scuola rivolta ad appassionati e professionisti della disciplina che oggi conta più di cento soci. «Il punto più alto – spiega Landi – lo abbiamo raggiunto nel 1982 quando abbiamo portato a Messina il campionato del mondo. Un evento importante per la nostra regione e l’Italia intera che purtroppo non si è ripetuto». Nonostante negli ultimi anni il numero di appassionati sia in aumento, il surf in Sicilia incontra alcune difficoltà. «La Federazione Vela non riconosce il surf come un vero e proprio sport – racconta Landi -, ma lo vede come una disciplina selvaggia, riservata a pochi eletti. Pur essendo stati tra i primi, non riusciamo a decollare, nonostante lo Stretto di Messina sia perfetto per praticare surf. Le condizioni da queste parti sono favorevoli quasi tutto l’anno essendo una zona costantemente ventilata, anche la qualità delle spiagge è ottima. Lo Stretto è una palestra a cielo aperto per i surfisti».
Difficoltà che non hanno risparmiato nemmeno Mondello. Il World Windsurf Festival, evento di rilevanza internazionale che dal 1985 richiama nella località palermitana i più importanti atleti provenienti da ogni continente, quest’anno è andato in scena, tra maggio e giugno, in forma drasticamente ridotta. «Abbiamo organizzato il festival per 30 anni – spiega Vincenzo Baglione, direttore del club Albaria -. Nel 2015 abbiamo ospitato ben 41 nazioni e 800 persone, tra atleti e addetti ai lavori. Il windsurf ha dato all’Italia quattro medaglie olimpiche conquistate da Alessandra Sensini, componente del nostro club velico e presenza fissa a Mondello. Nonostante i numeri e il gran successo di pubblico, quest’anno abbiamo dovuto rinunciare alla quasi totalità delle manifestazioni previste dal calendario». Alla base di tutto, i soliti problemi burocratici. «Abbiamo preso questa decisione a causa delle problematiche legate alla fruizione del lungomare di Mondello e in particolare della passeggiata lungo Viale Regina Elena con piazza Valdesi. Spazi di cui una società privata si considera proprietaria, avendo infatti richiesto un risarcimento alla Regione per il mancato utilizzo di cento metri di spiaggia che in passato sono stati occupati dalla nostra attività. L’anno scorso avevamo avuto un’avvisaglia, restando impossibilitati per alcuni giorni ad accedere alla spiaggia per un’autorizzazione della Regione arrivata in ritardo. In quell’occasione centinaia di atleti rimasero in strada ad attendere l’ok dagli uffici competenti. L’autorità giudiziaria ha respinto il ricorso, ma si è espressa con dieci mesi di ritardo, impedendoci dunque di organizzare l’evento».
Spostandosi nel Sud-est, si incontrano le spiagge di Marina di Ragusa, meta ogni anno di appassionati e professionisti del surf. «Pratico questo sport dal lontano 1995 – spiega l’istruttore Antonio Tumino -. Ricordo di essermi avvicinato per caso al surf, spinto da alcuni filmati che ho registrato in videocassetta. Con il tempo ho trasformato la passione in un lavoro e adesso ho la possibilità di avvicinare tanta gente di ogni età a questo sport. La costa ragusana offre condizioni climatiche eccezionali, qualsiasi vento è adatto al surf anche grazie alle numerose insenature presenti lungo il litorale. Il surf sta crescendo in tutta la nazione, basti pensare che il laziale Leonardo Fioravanti ha tenuto testa ad americani e australiani nell’ultimo campionato del mondo. Alla fine basta poco per iniziare, ma le soddisfazioni che regala questo sport sono notevoli».
Ma in Sicilia le onde non si domano soltanto a bordo di una tavola. Nell’Isola è in crescita il kitesurf, una variante del surf che si pratica con un aquilone. Questo sport acquatico risulta praticato maggiormente nelle coste trapanesi. Dal 2013, a Marsala è attiva la Sicily Kite School che sfrutta le particolari caratteristiche della laguna dello Stagnone. «Abbiamo la fortuna di praticare questo sport in un luogo d’eccellenza – spiega Filippo Costanzo – la laguna infatti ha un fondale basso per svariati chilometri e non ci sono onde. È il posto ideale per praticare kite, lo testimoniano le tante presenze che registriamo ogni anno, anche perché è adatto a tutte le fasce d’età, abbiamo a che fare con genitori che decidono di far avvicinare i propri figli alla disciplina, così come con gente più esperta». Lo Stagnone, in particolare, sembra essere gradito dai turisti stranieri. «Ospitiamo molti atleti provenienti dalla Germania – conclude Costanzo – e per questo abbiamo deciso di affiliarci alla federazione tedesca di cui siamo una realtà satellite in Sicilia».