I legali degli imputati chiedono di nuovo l’esame della ragazza. Dopo il ‘no’ ricevuto dal giudice per le indagini preliminari, i legali dei ragazzi accusati dello stupro di gruppo che sarebbe avvenuto a Palermo a luglio 2023 hanno chiesto di nuovo l’esame in aula della presunta vittima. L’istanza è stata presentata al tribunale davanti al […]
Stupro di gruppo di Palermo, i legali degli imputati chiedono di nuovo l’esame della ragazza
I legali degli imputati chiedono di nuovo l’esame della ragazza. Dopo il ‘no’ ricevuto dal giudice per le indagini preliminari, i legali dei ragazzi accusati dello stupro di gruppo che sarebbe avvenuto a Palermo a luglio 2023 hanno chiesto di nuovo l’esame in aula della presunta vittima. L’istanza è stata presentata al tribunale davanti al quale il caso è arrivato dopo la rinuncia al rito abbreviato, fatta dai difensori dopo il ‘no’ del giudice alle loro richieste istruttorie; tra questa c’era anche l’interrogatorio della ragazza.
La legge, infatti, consente di rinnovare le richieste al collegio e in caso di accedere al rito semplificato. Il tribunale si è riservato la decisione e ha rinviato il processo al 10 giugno. Oltre all’esame della ragazza, i legali degli imputati hanno chiesto la convocazione in aula di un amico della presunta vittima; il ragazzo avrebbe dovuto riferire di un messaggio vocale ricevuto dalla ragazza intorno all’una la notte in cui sarebbe avvenuto lo stupro. Nel messaggio vocale – che durerebbe 29 secondi – la ragazza si sarebbe detta tranquilla, non avrebbe mostrato paura e avrebbe detto all’amico che si trovava al Foro italico e che si sarebbero visti poco dopo.
Secondo i legali degli imputati questo dimostrerebbe che la giovane era consenziente e che non avrebbe mai tentato di richiamare l’attenzione delle persone passanti per farsi aiutare mentre – in compagnia di coloro che l’avrebbero violentata – andava verso il cantiere abbandonato in cui sarebbe avvenuta la violenza. Intorno alle 2 la ragazza avrebbe inviato all’amico un altro messaggio nel quale avrebbe detto che non poteva più incontrarlo. I legali degli imputati vorrebbero anche sentire un’amica della ragazza, che – durante le indagini difensive – avrebbe riferito di aver saputo dalla giovane che aveva avuto un rapporto consensuale.