Il processo, per quello che sarebbe accaduto nell'estate 2018, si sta svolgendo con rito abbreviato. Alla sbarra ci sono i trentenni Salvo Ardizzone e Salvatore Filetti. Tra due settimane toccherà agli avvocati difensori e alle parti civili intervenire
Stupro Acireale, chiesta condanna dei due imputati Violenza sessuale nel parcheggio di una discoteca
Cinque e quattro anni. Sono le richieste di condanna formulate ieri dalla magistrata Michela Maresca nei confronti dei due ragazzi di Acireale accusati di stupro. I fatti risalgono all’estate del 2018, quando all’interno del parcheggio della discoteca Qubba, a Misterbianco, i due trentenni Salvo Ardizzone e Salvatore Filetti avrebbero abusato di una giovane. I loro legali hanno sempre difeso che il rapporto sessuale sarebbe stato consensuale. Una versione smentita, nella primavera del 2019, dalla vittima durante un lungo interrogatorio, cristallizzato nell’incidente probatorio.
In un primo tempo l’indagine aveva riguardato anche un terzo giovane, per il quale si ipotizzava un ruolo secondario e soprattutto non partecipe alla violenza. Alla fine però per lui la procura non ha chiesto il processo. I due imputati – per i quali la Cassazione si era espressa rigettando il ricorso sulla misura cautelare della procura e sostenendo che non c’erano i gravi indizi di colpevolezza a giustificare la detenzione – hanno scelto il rito abbreviato. La formula consente di avere, in caso di condanna, una riduzione di un terzo della pena prevista. La prossima udienza è stata fissata per il 4 marzo. Quel giorno a parlare saranno i difensori e le parti civili.