La Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni per il boss palermitano Vincenzo Galatolo, accusato di essere uno dei mandanti della strage di Pizzolungo in cui la mafia, il 2 luglio del 1985, tentò di assassinare a Trapani il magistrato Carlo Palermo, uccidendo, invece, Barbara Rizzo e i due figli piccoli Giuseppe e Salvatore Asta, che transitavano in auto nel momento dell’esplosione. «Un altro importante tassello di verità – dice l’associazione Libera in una nota – viene scritto nella ricostruzione del contesto e delle responsabilità di quella strage. Una sentenza importante che riconosce il grande e tenace lavoro dei magistrati Amedeo Bertone, Gabriele Paci e Pasquale Pacifico. Il nostro pensiero lo rivolgiamo a Margherita Asta, la figlia maggiore di Barbara, che non si è mai arresa per far emergere la verità e chiedere giustizia. Margherita, da molti anni una delle colonne portanti di Libera, è riuscita a trasformare l’immenso dolore di quegli affetti strappati nell’impegno a dare speranza a tutti coloro che si disperano di trovarla».
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