Strappato a una vita da prigionieri in piazzale Sanzio, alle dipendenze di un parcheggiatore abusivo. Il cane è stato sequestrato dal giudice e affidato a Rosalba Filippelli, attivista della Leal-Lega Antivivisezionista. Oggi è pronto per abbracciare una nuova vita
Storia di Tommy, il meticcio che viveva incatenato Denutrito e con parassiti. Adesso cerca una casa
Prima legato con una catena di un metro al paraurti di un’auto, poi all’interno di un container abitativo. È la triste storia di Tommy, un cane meticcio che dopo anni passati al freddo e al gelo, sotto le grinfie di un uomo che faceva base in piazzale Raffaello Sanzio, adesso è in adozione verso una casa.
«Era di proprietà di un parcheggiatore abusivo – racconta l’attuale affidataria del cane Rosalba Filippelli -, la sua vita si svolgeva in quel piazzale, legato con una catena». Prima che l’attuale custode sporgesse denuncia, Tommy era finito al canile perché era stato trovato incustodito in viale Vincenzo Giuffrida. «Una strada a scorrimento veloce – precisa Filippelli – che lo metteva in pericolo». Il proprietario però era corso a riprenderlo e, premuratosi di microchipparlo, lo ha portato nel container abitativo, continuando però a mantenerlo perennamente legato. Ed era proprio lì che si trovava Tommy al momento del sequestro, pieno di parassiti e denutrito, legato a un mobile con una corda «tutta attorcigliata» tale da impedirgli qualsiasi movimento.
Il parcheggiatore, con la scusa che non riusciva a gestirlo, lo teneva legato: «Si giustificava dicendo che fosse monello e che scappasse». Il giudice, dopo circa un anno, ha deciso di convalidare la confisca e ha condannato il proprietario per maltrattamento di animali e abbandono. Il sequestro è avvenuto il 27 agosto 2018 ed è stato affidato in custodia a titolo gratuito alla donna, attivista dell’associazione Leal-Lega Antivivisezionista sezione Catania. Tommy non è stato restituito al proprietario ma è rimasto al custode giudiziale che si attiverà a trovare una famiglia che lo ami per sempre. «Il cane sta bene – racconta Filippelli – adesso è con me». In cerca di qualcuno che voglia prendersene cura (per contatti: lealcataniaeprovincia@gmail.com).