Stop al Muos, una presa per i fondelli?

All’indomani del vertice fra il Governo nazionale e la Regione Siciliana che ha portato al blocco  del Muos di Niscemi, in attesa di studi che escludano rischi per la salute (ve lo abbiamo raccontato qui) si registrano reazioni contrastanti tra i protagonisti della battaglia contro il sistema satellitare Usa.

Il Presidente della Regione, Rosario  Crocetta, si dice soddisfatto per il risultato raggiunto e, nel considerare quella di ieri una vittoria del governo della Regione, ha dichiarato che: “Ora abbiamo la garanzia che i radar non saranno installati fino a quando non ci saranno gli esiti degli studi sulla salute e sull’ambiente…” e ha ribadito che   tutta la “faccenda MUOS” sarà affidata agli studi dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Organizzazione mondiale della sanità.

In sintonia con Crocetta,  Fabrizio Ferrandelli, deputato Pd all’Ars e segretario della commissione Territorio e Ambiente. Anche lui si dice soddisfatto per l’esito della discussione romana e parla di giusto epilogo alla dura battaglia che ha combattuto e portato anche all’Ars” (ricordiamo che Ferrandelli è stato  il primo firmatario della mozione contro il MUOS insieme con il Movimento 5 Stelle).

Un entusiasmo non condiviso da Giampiero Trizzino, Presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars e deputato del Movimento 5 Stelle: “Non vorremmo che si trattasse, in realtà, di un passo indietro e che alla fine si pervenisse alla revoca della revoca delle autorizzazioni, che ci aspettiamo, invece, diventi operativa il 17 marzo, come comunicatoci dalla Regione”.

Scetticismo che si riscontra anche tra  il popolo dei No Muos e tra  il  popolo del web.  Non si capisce, infatti, la necessità di ricorrere ad ulteriori studi quando c’è già un’ampia letteratura che dimostra i danni provocati dall’elettromagnetismo. 

In questi mesi, si sono riuniti presso l’ARS, numerosi tavoli tecnici, voluti dai Comitati No Muos e dai deputati del M5S. In queste occasioni sono state ascoltate le testimonianze di scienziati illustri come quelle dei docenti Massimo  Coraddu e Massimo Zucchetti del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino che hanno ricordato  l’esistenza di oltre 1.800 pubblicazioni sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche.

E’ stato ascoltato anche il professor Levis, esperto di Mutagenesi Ambientale che ha confermato i danni provocati dall’inquinamento elettromagnetico sull’uomo e tanti, tantissimi altri studiosi dell’argomento. Sono stati consegnati alle commissioni riunite, migliaia di fascicoli firmati da medici di base, associazioni ambientaliste e Comitati No Muos. Sono state denunciate inadempienze e responsabilità nell’iter che ha portato alle autorizzazioni.

E ancora oggi, come se nulla fosse successo, si invocano studi. La sensazione è che si tratti solo di una tattica per prendere tempo. O peggio, di un gioco delle parti.  Il timore è che uno studio commissionato da un governo, quello nazionale, che finora  se ne è fregato della salute dei siciliani, arrivi a conclusioni talmente ambigue da fornire un assist agli Usa.

In contrasto  col principio di precauzione che imporrebbe lo stop definitivo immediato. Insomma il sospetto che si tratti dell’ennesima presa per i fondelli è ampiamente condiviso, da Niscemi a Palermo.

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