Stop a discariche, inceneritori e affari loschi: è tempo di “Rifiuti Zero”

E’ davvero incredibile quanto possa essere interessante una giornata
all’insegna dell’ecologia e della natura. Fra i tanti ospiti ed espositori presenti nell’area del Teatro Verde, di Macchia di Giarre, in occasione dell’Aperibio, abbiamo incontrato, fra danze polinesiane, lezioni di Qi Gong e tante altre cose, Danilo Pulvirenti (Associazione Rifiuti Zero Sicilia), il quale ha presentato la raccolta “nazionale” di firme per promuovere la legge di iniziativa popolare “rifiuti zero”. Gli abbiamo chiesto di spiegarci l’iniziativa.

 “Nel testo di legge si prevede di vietare il conferimento in discarica di tutti i materiali che possono essere riutilizzati e riciclati, di coinvolgere le associazioni che si occupano di ambiente sul territorio. La legge, una volta approvata, imporrebbe che la raccolta comunale dei rifiuti avvenga esclusivamente con il metodo “porta porta spinto”, che la tariffa dei rifiuti sia pagata sull’effettivo rifiuto indifferenziato prodotto e non più con la vecchia TARSU o con la nuova TARES. Queste tasse – sottolinea Pulvirenti- gravano, la prima sulle dimensioni degli appartamenti, la seconda su servizi comunali che nulla hanno a che vedere con i rifiuti; infatti con queste si pagano e il servizio di illuminazione pubblica e la manutenzione stradale.”

Abbiamo deciso allora di saperne di più e  abbiamo raggiunto telefonicamente un altro rappresentante dell’associazione, Francesco Di Liberto, coordinatore del circolo “Rifiuti Zero” di Caltagirone.

A lui abbiamo chiesto cosa sia e cosa si propone l’associazione.

“Il nostro modello di società “usa e getta” sta creando, a livello locale, la crisi dei rifiuti, ma in una più ampia visione essa sta determinando la crisi globale che riconosce nell’innalzamento della temperatura terrestre uno dei sintomi più preoccupanti. Viviamo infatti un sistema iperconsumista che divora in maniera sempre più crescente una quantità enorme di risorse naturali rinnovabili”.

Cosa significa esattamente?

“ Il global footprint network, un network che si occupa di fornire dati scientifici sui limiti ecologici e sugli usi dell’innovazione come strumento per migliorare la condizione umana al di là del profitto economico, ci dice ad esempio che già il 27 settembre del 2011 abbiamo consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che dovevano essere sufficienti per l’intero corso di quell’anno. Questo, nel 2012, è accaduto il 22 agosto, nel 2013 questo avverrà ancora prima e così via. Noi stiamo vivendo a debito di risorse con il rischio di sovrapporre ad una società basata sul debito economico-finanziario, una società basata sul debito di “risorse”.

Cos’è, in sintesi, la “Strategia Rifiuti Zero”?

“La natura ricicla tutto, non crea rifiuti ma è l’uomo con i suoi errori di sistema a farlo; le discariche servono a nascondere gli errori e gli inceneritori a bruciarli questo modello di gestione di rifiuti non è più sostenibile così, quindi urge una nuova visione e la “Strategia Rifiuti Zero” vuole essere la nuova visione, un nuovo modello che non si prenda più cura solo dello stadio ultimo delle cose e cioè quando esse sono già rifiuto, ma che analizzi e si prenda cura dell’ intero ciclo vitale delle risorse affinché esse non diventino rifiuto.”

Cosa serve per dare vita a questa nuova visione?

“Serve che alle 3 R,con cui abbiamo familiarità (riduci, ricicla, riutilizza), ne aggiungiamo altre due. La quarta R è RI-progettare, ovvero, smetterla di produrre materiali ed imballaggi che hanno come soluzione ultima la propria distruzione, ciò potrà avvenire attraverso design sostenibile, produzioni pulite, bioedilizia e responsabilità estesa ai produttori, ed è parlando di responsabilità che scopriamo la quinta R, la più importante la responsabilità. Responsabilità individuale, responsabilità collettiva e da qui la necessità dei “CIRCOLI RIFIUTI ZERO” i circoli diventano strumenti a disposizione delle diverse responsabilità individuali al fine di incrementare la responsabilità della comunità e anche della responsabilità politica”

La politica?

“Abbiamo bisogno di una leadership politica che rifiuti in maniera netta e chiara il puzzo del compromesso affaristico-mafioso che spinge a riempire le discariche ed alimentare gli inceneritori”.

Ma l’Europa non impone direttive a questo proposito?

“Le attuali direttive comunitarie per la gestione dei rifiuti costituiscono un validissimo strumento per poter operare in maniera eccellente, purtroppo, sembra che nella nostra Regione vi sia una grande difficoltà ad applicarle, con la conseguenza che abbiamo raggiunto il non lodevole ed invidiabile record di conferimenti in discarica 93%”.

Cosa vuol dire Rifiuti ZERO?

“Lo zero di “Strategia Rifiuti Zero” sta per zero conferimento di risorse in discarica e zero distruzione delle stesse presso gli inceneritori, detta così può sembrare una follia ma se noi contestualizziamo ciò in una cornice temporale reale possiamo dire che entro il 2020 diverse comunità locali saranno vicine all’obiettivo, una su tutte San Francisco (980000 abitanti) 78% di Raccolta differenziata senza inceneritori e senza mega discariche.”

Progetti per l’immediato futuro?

“A Caltagirone il primo progetto che stiamo portando avanti vedrà coinvolto un istituto scolastico comunale,nel quale posizioneremo un eco compattatore per raccolta differenziata attraverso il quale ad ogni giusto conferimento di frazione secca fatto dagli alunni verrà rilasciato loro uno scontrino che determinerà un buono sconto presso una cartolibreria convenzionata. Pensiamo che partendo dai nostri figli potremmo dare vita ad un nuovo mondo sostenibile”.


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