Fino a domani sarà possibile visitare i vagoni del progetto green giunto quest'anno alla sua ventinovesima edizione. Il tema scelto è il riciclo perché, come suggerisce il motto dell'iniziativa, ogni fine è un nuovo inizio. Al taglio del nastro i bambini delle scuole elementari siciliane e le realtà che operano nel settore
Stazione, in città il treno verde di Legambiente «Non è un sogno ma esempio di cambiamento»
La prima delle undici tappe del treno verde di Legambiente e Ferrovie dello stato italiano è il capoluogo etneo. Il vagone, infatti, sosterà fino a domani al binario uno della Stazione centrale, dopodiché attraverserà lo Stivale, giungendo a Milano, per poi approdare a Bruxelles dove è in corso il dibattito per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. L’obiettivo principale è dimostrare che i rifiuti possono essere risorse e, per rendere chiaro il concetto, gli attivisti hanno realizzato nel treno sedili di cartone, pavimenti e tabelloni con la gomma degli pneumatici. Il tutto all’insegna del motto dell’iniziativa: Ogni fine è un nuovo inizio.
Il focus del progetto giunto alla 29esima edizione è che ogni rifiuto può avere una nuova vita. «Dobbiamo imparare a gettare il meno possibile e a risparmiare le materie prime, sostituendole con materie seconde», spiega Claudia Casa, direttrice di Legambiente Sicilia. La quale descrive il treno così: «Non è una fabbrica dei sogni ma può essere il segno di un cambiamento che va verso la sostenibilità». All’interno del treno, un vagone ospita una mostra, un altro è adibito a momenti di approfondimento, e un altro espone prodotti riciclati da plastica, carta, vetro e alluminio.
Le carrozze – di colore blu, arancione, rosso e verde – raccontano ai visitatori i vantaggi dell’economia circolare (quella del riciclo), le realtà che si sono distinte in questo campo e l’impegno dei cittadini. Tra queste ci sono anche aziende, startup, istituzioni, associazioni e i territori ribattezzati I cento campioni dell’economia circolare, premiati con una medaglia fatta in The breath, un tessuto che assorbe ed elimina le molecole inquinanti. Ricrea, Orange fiber, Kanesis, Fieri (Fabbrica interculturale ecosostenibile del riuso), Nuova scala, Ecoface e Non scado sono solo alcuni dei brand campioni che operano nell’ambito del riciclo.
«Riutilizziamo le sostanze bioattive dei sottoprodotti delle aziende agroalimentari per l’integrazione alimentare e i prodotti cosmetici», racconta il trentenne Andrea Bonina, che ha studiato tra Catania e Pavia ed è proprietario, insieme alla famiglia, dell’azienda siciliana Bionap. Dalle arance rosse, per esempio, l’impresa ricava prodotti per gli sportivi, per la bellezza e antiossidanti. «Ci sono molti aspetti dello scarto che ancora non si conoscono, le persone lo vedono come qualcosa di negativo e pericoloso ma se trattato nel modo giusto offre molte possibilità», continua Bonina.
Tra gli obiettivi del treno verde c’è la sensibilizzazione dei cittadini sul problema dell’inquinamento in città, la promozione della sostenibilità che parte dal basso e la diffusione dell’informazione scientifica. «Legambiente ci dà la possibilità di far vedere come diamo nuova vita allo pneumatico utilizzandolo per asfalto, campi da tennis e da calcio, parchi giochi, tappeti per palestre, piste da atletica e nel settore dell’edilizia», afferma Michele Biagio, referente per il treno verde di Ecopneus, società senza scopo di lucro che dal 2011 si occupa di raccogliere pneumatici fuori uso su tutto il territorio nazionale per creare nuovi manufatti o energia.
A tagliare il nastro per l’inaugurazione del treno, nella giornata di ieri, sono stati molti alunni di scuole siciliane. I piccoli studenti hanno visitato i vagoni del Treno verde di Legambiente e sono rimasti impressionati, soprattutto dalla scoperta di come dalle bottiglie di plastica si ricavi il pile. «È stato molto bello e interessante, diremo anche ai nostri amici di fare la differenziata», commentano Clarissa e Roberta della Giovanni Paolo II di Gravina di Catania, scuola ecosostenibile che ha aderito al progetto di Legambiente. «Abbiamo imparato il riciclo e scoperto quanti prodotti possono avere una seconda vita», raccontano Alessia e Giordana.
«È stata una sorpresa già dalla visita alla stazione, che ha lasciato i bambini a bocca aperta. Sanno che dalla plastica si fa il pile e riciclano le bottiglie ma oggi hanno avuto la possibilità di toccare con mano diverse realtà», dice la docente che consiglia l’esperienza anche ai colleghi e ai genitori dei suoi alunni. «Abbiamo colto al volo l’occasione di visitare il treno verde – confermano le insegnanti dell’Istituto Alessio Narbone di Caltagirone, che durante l’anno svolgono diverse attività legate al riciclo, all’ambiente e al riscaldamento globale – Non abbiamo voluto svelare niente ai bambini, così da potere poi discutere in classe le loro impressioni».
«Mi sono appassionata a queste tematiche e le ho fatte mie, per questo risulta naturale poi trasmetterle agli studenti, soprattutto delle elementari», spiega Livia, biologa ambientale e volontaria di Legambiente da due anni, che si occupa di scuola e formazione. Anche sul treno, dove spesso usa metafore ed esempi concreti per spiegare le cose più difficili. «In questo modo intraprendono un viaggio mentale e si pongono tante domande. Sono preparati sulla raccolta differenziata e sul concetto di Ogni fine è un nuovo inizio, che rappresenta il concetto di economia circolare», conclude.