Da lunedì 23 ottobre le donne vittime di violenza avranno una possibilità in più di rivolgersi a uno sportello del Centro antiviolenza grazie a un intervento promosso dal Distretto socio-sanitario numero 16 composto dai comuni di Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Lo sportello attivo già da 23 anni adesso sarà sostenuto per i prossimi due anni da un finanziamento […]
Nel Catanese più fondi per lo sportello per le donne vittime di violenza
Da lunedì 23 ottobre le donne vittime di violenza avranno una possibilità in più di rivolgersi a uno sportello del Centro antiviolenza grazie a un intervento promosso dal Distretto socio-sanitario numero 16 composto dai comuni di Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Lo sportello attivo già da 23 anni adesso sarà sostenuto per i prossimi due anni da un finanziamento con i soldi del Distretto.
L’organismo territoriale, con capofila Catania e l’assessorato alla Famiglia e Politiche sociali, ha programmato l’iniziativa nell’ambito del Piano di Zona 2019/20 previsto dalla legge 328/2000 per supportare sia le donne vittime di violenza sia i figli minori.
Lo sportello fornisce accoglienza, ascolto e sostegno, consulenza legale in ambito civile e penale, accompagnamento al lavoro e consulenza psicologica. L’attività è gestita dall’associazione Thamaia onlus (che dal 2003 cura un centro antiviolenza iscritto all’albo regionale) in collaborazione con la cooperativa Prospettiva. Per usufruire dei servizi è necessario contattare le operatrici dello sportello telefonico al numero 095.7223990 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e il martedì e il giovedì dalle 13.30 alle 18.30.
«Un segno tangibile di vicinanza da parte delle istituzioni – ha detto l’assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali Bruno Brucchieri – per offrire conforto, assistenza e sostegno alle tante donne che subiscono violenze, maltrattamenti, soprusi e che, in molti casi, non hanno accanto chi possa aiutarle o accompagnarle lungo un percorso di riscatto e riappropriazione della propria vita».