Sportelli multifunzionali: via libera degli enti formativi al passaggio di 1800 lavoratori al Ciapi di Priolo

MENTRE I LAVORI SONO IN CORSO, IL GOVERNO REGIONALE APRE AGLI ENTI PRIVI DI ECONOMIE DI GESTIONE PER L’ACCESSO ALL’AMMORTIZZATORE SOCIALE IN DEROGA PER IL PERIODO NECESSARIO AL TRASFERIMENTO DEI DIPENDENTI. LA POSIZIONE DI FORMA SICILIA ATTRAVERSO LE PAROLE DEL PRESIDENTE GENCO.

Ricorso alla Cassa integrazione in deroga per i dipendenti degli enti formativi che non hanno maturato economie di gestione per la seconda e terza annualità degli Avvisi 1 e 2 del 2010. È quanto emerso nella riunione, ancora in corso mentre scriviamo, tra i rappresentanti del Governo regionale e le parti sociali.

Non è ancora chiusa, quindi, la partita sul trasferimento di oltre mille e 800 operatori degli Sportelli multifunzionali dagli enti formativi di appartenenza al Ciapi di Priolo, come previsto dall’accordo parasociale sottoscritto trilateralmente lo scorso 26 settembre. Qualcosa ancora sembra non quadrare nella procedura tra le parti al tavolo. E non sembrano placarsi neanche le polemiche a distanza.

le voci circolate nelle scorse ore, che vedrebbero le associazioni degli enti formativi mettersi di traverso all’accordo, non risponderebbero a verità. Voci che, semmai, potrebbero alimentare tensioni al tavolo che, per il bene dei lavoratori, andrebbero proprio evitate.

Forma, l’Associazione degli enti formativi più rappresentativa in Sicilia per numero di ore e finanziamento complessivo gestito dagli enti associati, attraverso il suo presidente, Paolo Genco ha precisa la soluzione del trasferimento per sei mesi dei lavoratori al Ciapi sia l’unica praticabile.

“Gli enti associati a Forma Sicilia- ci dice Genco – hanno con convinzione sottoscritto l’accordo del 26 settembre ed hanno partecipato attivamente, nelle riunioni precedenti, affinché si pervenisse a questo risultato. L soluzione di trasferire, attraverso l’istituto dell’aspettativa temporanea, il personale dipendente per sei mesi al Ciapi, in attesa di una riorganizzazione del servizi per l’impiego in Sicilia, è l’unica percorribile per garantire continuità nell’erogazione del servizio ai cittadini e salvaguardare le professionalità ed i posti di lavoro”.

“Plaudiamo all’apertura del Governo per l’acceso alla Cassa integrazione – aggiunge Genco – per tutti quei lavoratori appartenenti ad enti formativi impossibilitati a garantire lo stipendio per il periodo necessario a completare la procedura selettiva per il passaggio al Ciapi”.

Mentre i lavori sono ancora in corso resta in piedi il futuro della filiera dei Servizi formativi e degli stessi lavoratori che, rimanendo vincolati all’ente di appartenenza, potrebbero ritrovarsi senza lavoro allo scadere dell’esperienza al Ciapi di Priolo. Sembra debole la posizione politica avanzata dall’assessore Ester Bonafede, che vedrebbe la Regione siciliana riorganizzare, nei prossimi mesi, i servizi per l’impiego e le politiche attive del lavoro, con una previsione di bando pubblico indirizzato non più agli enti formativi ma alle Agenzie per il lavoro. Debole non già per il proposito che andrebbe in linea con quanto il Governo nazionale si appresterebbe a realizzare in tema di riorganizzazione dei Servizi per l’impiego, quanto per la volontà del presidente della Regione siciliana di chiudere definitivamente l’esperienza nel settore degli enti formativi.

Più volte il governatore, nelle scorse settimane, ha dichiarato alla stampa di volere riformare il settore della Formazione professionale cancellando il rapporto che, per oltre trent’anni, ha legato gli enti formativi, nel ruolo di enti strumentali della Regione siciliana, per andare oltre, verso una gestione centralizzata del sistema formativo regionale.

L’affermazione del presidente Crocetta, “andare oltre il sistema degli enti” non può che significare Agenzia unica regionale e, secondo quanto ripetuto dal governatore, con al centro il Ciapi di Priolo, in quanto ente strumentale e di proprietà della stessa Regione siciliana.

Non entriamo nel merito della scelta, non ci appartiene il giudizio sul progetto di smantellare il sistema per centralizzarlo nelle mani della stessa Regione siciliana attraverso il Ciapi. Da qui una domanda: saprà questo governo concretamente salvaguardare i posti di lavoro dei circa dieci mila lavoratori, assunti al 31 dicembre 2008, impegnati nel sistema formativo regionale?

 

 


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