Sportelli Multifunzionali: Paolo Genco e Salvatore Miroddi scrivono al Governo regionale

da Paolo Genco (presidente di Forma Sicilia) e da Salvatore Miroddi (presidente di Cenfop Sicilia)
riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Al Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta

All’Assessore della Famiglia, Politiche Sociali, Lavoro Dott.ssa Ester Bonafede

Al Dirigente Generale Dipartimento Lavoro A.D.G. Dott.ssa Anna Corsello

Sig. Presidente Rosario Crocetta ci rivolgiamo alla Sua Persona, per il ruolo che ricopre, perché siano rispettati in modo coerente e sostenibile gli impegni assunti. Le Associazioni degli Enti scriventi sollecitano il Governo,l’Assessore al Lavoro, la Dirigente generale ad accelerare i tempi per dare certezze alla prosecuzione delle attività di orientamento e servizi relativi alle politiche attive del lavoro che vengono espletate dagli Sportelli Multifunzionali.

Chiediamo che venga rispettato l’impegno assunto dal Governo Regionale e confermato dall’Accordo tra le parti del 7 Giugno 2013 di prorogare le attività degli “Sportelli”/Servizi di Orientamento, “diritto primario”. L’impegno è di prorogare le attività della rete dei Servizi di Orientamento, non di inventare soluzioni non sostenibili. Gli Avvisi 1/2010 e 2/2010 prevedono la possibilità di proroga per ulteriori tre anni e la revisione dei parametri. Gli Sportelli Multifunzionali operano anche per le politiche attive del lavoro. Si tratta di azioni obbligatorie per legge che devono essere garantite ai soggetti percettori di ammortizzatori sociali in deroga.

Lo ribadiamo: obbligatorie, azioni che se non vengono erogate comportano grave inadempienza, sanzioni e disimpegno delle somme erogate.

Stiamo rappresentando la realtà attuale: i Centri per l’Impiego inviano agli Sportelli Multifunzionali i percettori di ammortizzatori sociali in deroga per gli adempimenti obbligatori.

Sicuramente dal prossimo anno sperimenteremo un nuovo modello di Servizi per l’Impiego di tipo agenziale, comunque, tutto in fase di definizione. Ma oggi, e sicuramente almeno per 6 mesi, solo la rete territoriale degli Sportelli già funzionante potrà garantire i servizi da erogare, se si intende operare entro un ambito di legalità.

Che sia chiaro, erogare politiche del lavoro passive (esempio, soldi per la cassa integrazione) non accompagnate da politiche attive, oltre a risultare diseconomico, non è legale. Perché smantellare un servizio esistente, ancora prima di avere un sistema suppletivo?

Si devono rafforzare,modificare, adattare, migliorare, innovare i sistemi e non creare fantasmagorici progetti, tutti da inventare e dall’esito incerto e con una tempistica insostenibile. Scardinare servizi funzionanti e operatori sempre più competenti, che coprono in maniera sempre più sistematica i fabbisogni dei territori in sintonia con i Centri per l’Impiego, le istituzioni scolastiche e le forze sociali è una operazione inutile e pericolosa. Non garantisce servizi di qualità, comporterà grave disagio sociale per gli operatori e utenti, creerà un aggravio di costi, disimpegno delle risorse. Tutto nel dispregio di tutte le linee guida e del buon senso.

Gli operatori degli sportelli ,anche con appositi accorgimenti e correttivi da definire, devono continuare a garantire i servizi per i cassintegrati e i soggetti che, comunque, fruiscono degli ammortizzatori sociali. Sarebbe un paradosso che chi ha continuato a qualificarsi e perfezionare per anni il proprio servizio “ diventi cassintegrato” , anche se il suo lavoro è indispensabile.

Il nuovo assetto e riforma dei Servizi per l’impiego, anche se a forte “governance agenziale” con coordinamento nazionale, non potrà non essere declinato e adattato ai diversi ambiti regionali .

Tutto si può fare meglio, ma nessuno trovi giustificazione nella mancata progettualità, nella mancata programmazione per l’utilizzo delle risorse disponibili regionali e comunitarie e nazionali.

In un sistema democratico tutto si può criticare e richiedere che tutto si faccia con scrupolo e con sempre maggiore efficienza, ma ogni sistema deve fare il proprio dovere.

Nessun sistema (produttivo – imprenditoriale – politico- sociale –formativo) può nascondere i propri fallimenti o limiti denigrando gli altri sistemi.

Bisogna pure ammettere che in Sicilia tutti i sistemi sono fragili, spesso improduttivi e non sempre per incapacità propria. Ma nessuno può aggredire o tentare di sostituirsi ad altri sistemi. Le Istituzioni devono essere garanti del rispetto dei diversi sistemi e ruoli.

Per prima cosa, tutti : imprese -politica- sistema formativo- sistema scolastico- sistema universitario- sistema di orientamento- servizi per l’impiego svolgano al meglio quella che è la propria mission. Accettiamo gli insuccessi e cerchiamo di capirne le ragioni. Solo così si potrà avere una fattiva collaborazione e rispetto tra i sistemi. Nessuno è immune da responsabilità : chi fa parte di un sistema e chi lo rappresenta.

Si propone di prorogare subito le attività degli sportelli utilizzando:

– Le risorse residue e le economie FSE/POR SICILIA;

– Fondi nazionali (Fondo di rotazione);

– Le risorse del Piano di Coesione Sociale;

– Le risorse della nuova Programmazione Comunitaria 2014 -2020, incardinando i servizi di orientamento degli sportelli e “agganciando” gli stessi alle nuove politiche per il lavoro, per il prosieguo dei Servizi di Orientamento.

Basta solo un minimo di buon senso e ricerca degli aspetti tecnico-amministrativi sull’utilizzo delle risorse comunitarie a far comprendere che oggi una coerente proroga è l’unica soluzione in assenza di credibili e codificate alternative.

La Regione dispone di risorse e competenze tra il proprio personale, li valorizzi, non li imbrigli. Disponga di linee guida e linee di indirizzo politico, operi per creare le condizioni per cooperare e superare discrasie tra Uffici e Competenze diverse dei diversi rami dell’Amministrazione. Ma attraverso il Governo faccia ricorso alle proprie risorse umane, ai propri tecnici, esperti, dirigenti e trovi subito una soluzione operativa per attuare la proroga e il prosieguo dei Servizi. Tutte le improvvisate soluzioni risulteranno inefficaci, costosissime a danno dell’erario regionale.

Il ricorso a soluzioni, quali la cassa integrazione ( inevitabile se non si trovano subito soluzioni), risultano dall’esito incerto, che può sfociare in mobilità e licenziamenti.

E poi, perchè usare risorse della cassa integrazione per una categoria che dispone di risorse per poter lavorare e creare uno scempio sociale magari a danno di altre categorie di lavoratori?

Per chiarezza si intendono fornire alcune precisazioni:

Rispetto alle economie che possono essere utilizzate per la proroga delle attività degli Sportelli dev’essere effettuata una ricognizione completa;

Reimpiegare le somme impegnate per progetti non attivati oggetto di rilievi da parte della Corte dei Conti;

Per un primo conteggio di economie sugli avvisi 1 e 2 ( Sportelli) si può richiedere agli Enti di dichiarare in autocertificazione il fabbisogno effettivo per singola annualità ( per la prima e seconda annualità, l’effettivo impegno è riscontrabile dalle validazione e dai rendiconti già revisionati o in fase di revisione),

Per i progetti non avviati, i progetti revocati o oggetto di rinuncia,per i progetti FSE in atto per i quali si dichiara un fabbisogno inferiore al finanziamento approvato, i progetti oggetto di rilievo da parte della Corte dei Conti e ritirati dall’Amministrazione si può procedere al disimpegno delle spese totali o parziali e provvedere al loro reimpiego, attraverso procedure previste e concordate di rimodulazione della spesa.

In un momento di crisi economica e di necessità di “accelerazione “ della spesa sarà possibile trovare consenso e supporto da parte degli organismi Nazionali e Comunitari. Molte difficoltà, impedimenti e complicanze sono sicuramente il frutto di un approccio improvvisato da parte della nostra Regione, di linee di indirizzo e “strumentazione tecnica” volutamente farraginose (per creare dipendenza) atte a complicare il già complesso sistema di impiego delle risorse comunitarie.

I dati sui risultati conseguiti – obiettivi raggiunti ,fissati dagli avvisi, è possibile verificarli obiettivamente e oggettivamente sui dati inseriti e validati nel sistema informatico.

Rilevare l’effettivo fabbisogno e impegno nei progetti FSE in atto

La formazione degli operatori per essere utile, efficace e non risultare uno spreco deve accompagnare le attività lavorative ( formazione in situazione/aggiornamento), migliorare i servizi esistenti, anche adeguandoli e non deve essere un’azione meramente esistenziale.

Gli Sportelli costituiscono il servizio di orientamento in Sicilia, Servizi formativi e non solo supporto ai Centri per l’Impiego . Anche se l’apporto degli sportelli ai Centri per l’Impiego, allo stato attuale risulta indispensabile e non sostituibile.

La riforma dei servizi al lavoro /servizi per l’impiego/ agenzia, anche a forte governance nazionale non potrà accentrare tutte le deleghe . Le Regioni non rinunceranno ad un sistema integrato, “federale” e di decentramento di competenze, se pur in un sistema di omogeneità e unitarietà degli interventi. La Regione dovrà, comunque, dotarsi di propri strumenti e servizi territoriali, anche valorizzando e adeguando le proprie risorse esistenti.

In un sistema democratico fondato su una chiara Costituzione che mette al centro la persona e il lavoro, la governance del mercato del lavoro , servizi al lavoro e orientamento non possono essere prerogativa di un solo soggetto o di un solo sistema , ma l’interazione di diversi sistemi con proprie finalità.

Certi di un chiaro provvedimento Amministrativo di proroga, per permettere una programmazione più funzionale dei Servizi di Orientamento/ Sportelli Multifunzionali, porgiamo distinti saluti. Disponibili a cooperare e ricercare soluzioni.

 

 

 

 

 


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