Sportelli multifunzionali 1/ Ancora in alto mare il collocamento dei 1800 lavoratori

NON SI SCIOLGONO I NODI SULLA PROCEDURA DI PASSAGGIO DEGLI ADDETTI AGLI SPORTELLI MULTIFUNZIONALI AL CIAPI DI PRIOLO

Ancora in salita la strada che porta mille e 800 operatori degli Sportelli multifunzionali a passare dal proprio ente gestore di appartenenza al Ciapi di Priolo. Difficoltà procedurali che emergono a conclusione dell’incontro del 22 ottobre scorso, tra i sindacati confederali e la direzione del Ciapi di Priolo.

Restano aperte alcune criticità come riferiscono le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. Intanto il Servizio Centro per l’Impiego di Catania alla data dell’incontro non aveva ancora emesso la graduatoria degli idonei. Motivo che comporta un rallentamento della procedura nel suo complesso.

A questo va aggiunto un altro fatto non secondario. L’amministrazione regionale non ha ancora individuato le sedi di lavoro su base provinciale che dovrebbero contenere i mille e 800 operatori di sportello.

A quanto pare, dovrebbero essere i direttori dei Centri per l’Impiego a farsi carico di collocare in postazioni di lavoro il personale interessato, indicando anche le sedi di lavoro. In qualche provincia pare si stia trovando la disponibilità dei locali, in altri casi emergerebbero non indifferenti difficoltà.

Sul territorio di Palermo e provincia, per esempio, il servizio Centro per l’Impiego avrebbe dato la disponibilità a collocare in postazioni di lavoro circa 150 operatori su una platea di circa 500. Una misura insufficiente che pare accomunare gli uffici periferici delle aree metropolitane. Un problema serio che pone non indifferenti difficoltà nel rispettare i tempi di avvio delle attività previste dal progetto assegnato “in house” dalla Regione siciliana al Ciapi di Priolo.

L’altro aspetto emerso nell’incontro riguarda proprio il futuro dei lavoratori. Prescindendo dal crono programma ormai saltato – basti pensare che dal 14 ottobre la data di sottoscrizione dei contratti è slittata al 22 e pare che slitterà ancora – il personale dovrebbe frequentare un periodo di formazione prima dell’avvio dell’attività.

Se – completato il percorso formativo – il Ciapi non dovesse ricevere la disponibilità delle sedi di lavoro per collocare tutto il personale assunto ci si troverebbe nella situazione paradossale di una possibile sospensione del personale. La conseguenza sarebbe devastante per i lavoratori che non potrebbero accedere agli ammortizzatori sociali. Così come risulterebbero danneggiati quei lavoratori in aspettativa dal 14 ottobre e senza contributi versati fino ad oggi.

Vi sono poi casi di enti formativi che, anziché rilasciare l’aspettativa, hanno posto i propri lavoratori in Cassa integrazione guadagni in deroga (Cig-D), allungando il periodo di sospensione.

Vi è poi l’altra questione legata ai tanti ricorsi depositati da tutti coloro che, trovandosi in possesso dei requisiti, non risulterebbero idonei.

Diversi aspetti di un unico problema che si chiama approssimazione e improvvisazione dell’amministrazione regionale nel non aver saputo tracciare un percorso virtuoso nella delicata fase di ricollocamento di mille e 800 lavoratori.


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