Nel Ragusano, quattro persone sono riuscite ad avviare la coltivazione della speciale alga, capace di fornire un quantitativo di ferro pari a 34 volte quello contenuto dagli spinaci e un elevato apporto proteico. «Prenderne sei grammi è come mangiare una costata da mezzo chilo», racconta uno dei responsabili
Spirulina, a Scoglitti la prima produzione siciliana «In Madagascar l’ispirazione, ora puntiamo al bio»
«La davano ai bambini denutriti per superare momenti di difficoltà». Si tratta della spirulina, un’alga di cui negli ultimi anni si parla sempre di più per le numerose proprietà nutritive. Dall’alta concentrazione di ferro – pari a 34 volte quella rintracciabile negli spinaci – all’elevato contenuto proteico, passando per la capacità di facilitare la produzione di anticorpi e globuli rossi, la spirulina fa parte degli integratori naturali più in voga. E nonostante naturalmente cresca in ambienti tropicali, c’è chi è riuscito ad avviare una produzione naturale in Sicilia. A pensarci è stato un gruppo di quattro ragusani, tra cui tre agronomi, che, a Scoglitti, nel territorio di Vittoria, dal 2015 ha dato vita a un progetto che ben presto ha portato alla commercializzazione del progetto.
«La nostra attività è in continua evoluzione, ma abbiamo già ottenuto dei risultati – racconta Pippo Re, uno dei soci di Alganatura Sicilia -. Di recente abbiamo ottenuto le autorizzazioni per la messa in vendita e in futuro puntiamo alla certificazione bio, perché la nostra spirulina è prodotta in maniera assolutamente naturale». L’idea è venuta dopo un viaggio in Africa. «Ci trovavamo in Madagascar per un’iniziativa umanitaria e abbiamo visto come a molte persone a corto di risorse alimentari e a rischio denutrizione venisse data questa particolare alga». E questo perché la spirulina rappresenta un concentrato di principi nutritivi a dispetto della sua struttura cellulare apparentemente semplice. «Prenderne sei grammi equivale, a livello proteico, a mangiare una costata di mezzo chilo», assicura Re.
La coltivazione avviene in speciali vasche dove all’alga è concesso svilupparsi e crescere, stando immersa in acqua arricchita di nutrienti. «Successivamente – prosegue – viene filtrata, compresa e messa a essiccare. Il risultato finale è un prodotto simile agli spaghetti, dal colore verde scuro. La nostra spirulina – tiene a specificare Re – è fornita in forma naturale e non in compresse o capsule». Da qualche tempo Alganatura Sicilia ha stretto una partnership con un pastificio bio di Catenanuova. «Con la nostra spirulina ci si fa un’ottima pasta, ma l’alga è ottima anche per condire le insalate».
La ricerca della qualità – dopo essere tornato in Italia, il gruppo ha ricevuto anche il contributo di alcuni biologi e ricercatori universitari – comporta però dei costi che, al momento, impediscono una forza concorrenziale rispetto ai prodotti che vengono commercializzati dai principali marchi del settore. «Abbiamo spese quadruplicate rispetto a chi lavora da tempo in questo settore, ma non ci scoraggiamo e siamo convinti che perfezionando i sistemi di produzione potremo presto allargare la nostra clientela», conclude il responsabile della società.